Quante sono le telecamere di videosorveglianza attive a Gallarate?
Sul tema scontro dentro al centrodestra: il sindaco Cassani ha detto che "le telecamere che funzionano sono il 55%" e se l'è presa con l'ex assessore. . Le opposizioni hanno svolto un sopralluogo al Comando di Polizia Locale: "Non esiste un'emergenza-telecamere". Ma aspettiamo numeri certi
A Gallarate «le telecamere che funzionano sono poco oltre il 55 per cento», l’altra metà ha problemi di vario genere. Dell’effettiva funzionalità del sistema di videosorveglianza non si parla solo oggi, in effetti: già cinque anni fa il tema era emerso, già c’era più di un indizio di problemi, anzi anche qualche dato certo emerso dopo i sopralluoghi dell’opposizione. Ma ora è lo scontro dentro al centrodestra gallaratese a portare alla ribalta la questione, anche se rimane una domanda: quante sono le telecamere effettivamente funzionanti?
La questione è stata (ri)aperta dal sindaco Andrea Cassani: «Il comandante Aurelio Giannini mi ha informato che le telecamere che funzionano sono poco oltre il 55 per cento. Questo è la situazione ereditata dopo le dimissioni dell’assessore precedente» ha detto Cassani. Il riferimento «all’assessore uscente» era a Francesca Caruso, nominata come assessore in Regione Lombardia. Un passaggio che sta agitando non poco le acque nel centrodestra gallaratese e non solo, visto che s’interseca con altre questioni anche su scala provinciale (che qui non c’entrano).
Cassani ha tirato fuori il tema attaccando Caruso. E ha detto che ha «già dato indicazione al comandante e agli uffici di provvedere al più presto alla sistemazione di tutte le telecamere».
Nella mattina di lunedì al comando di via Ferraris si sono presentati i consiglieri di opposizione, quelli del Pd e Massimo Gnocchi di Obiettivo Comune Gallarate, per fare il punto con il comandante Aurelio Giannini.
E a che punto siamo, dunque?
I consiglieri sono vincolati alla riservatezza e non entrano nel dettaglio, ma una valutazione la danno:«L’emergenza telecamere non esiste» dice all’uscita dall’incontro Giovanni Pignataro, del Pd, che in passato si è occupato a lungo della questione. «La situazione è sicuramente peraltro migliorata rispetto al 2018, in termini di qualità delle immagini e copertura, ma Cassani usa questo tema per scagliarsi contro l’ex assessore Caruso. Da quel che ci ha spiegato il comandante però nel 2021, quando siamo andati a votare, nessuno aveva parlato di questi problemi. Il problema esisteva, invece: ora il comandante sta intervenendo in modo efficace».
Di quante telecamere stiamo parlando?
In passato, nel 2018, si era parlato molto dell’efficienza dell’impianto e dalle verifiche fatte dalle opposizioni (con dati del comando) era emerso che erano 21 su 48 le telecamere fuori uso. Nel mezzo però ci sono stati diversi bandi e nuove forniture: quei numeri sono ancora validi?
A ripercorrere le notizie degli ultimi cinque anni si scopre che nell’estate del 2020 si parlava di cento telecamere, dunque il doppio di quelle precedenti. «Immagini eccezionali» aveva detto allora il sindaco Cassani, lodando la qualità raggiunta anche in un post facebook (da cui è tratta l’immagine d’apertura).
E oggi? «Le telecamere totali sono più di duecento» si limita a dire Massimo Gnocchi.
E quindi, se si fanno i conti, il 55% di telecamere funzionanti corrisponde a più di cento, in sostanza (ma sono conti nostri: servirebbe una risposta ufficiale).
il lavoro di sistemazione dell’impianto complessivo è già stato avviato, sottolineano dalle file dell’opposizione. «Ci è stato garantito che molta funzionalità verrà recuperata in virtù del lavoro iniziato molti mesi fa» continua Massimo Gnocchi.
L’assessore confermata e poi contestata
La lite nel centrodestra non è certo il cuore della questione, certo è curioso ricordare che già nel 2018 la maggioranza aveva respinto una mozione di sfiducia (presentata dal Pd) all’assessore Caruso, lo stesso assessore di cui venne dunque confermata la validità e che oggi il sindaco contesta (e a cui, paradossalmente, l’opposizione riconosce qualcosa, in termini di interventi).
Serve un quadro chiaro
Per il resto, resta da capire effettivamente quante telecamere siano oggi efficienti e che tempi siano necessari per mettere “a regime” il sistema, che non sempre è all’altezza: il consigliere Gnocchi ad esempio aveva chiesto perché non funzionassero le telecamere in corso Italia nel momento del furto del latte alla pasticceria Bianchi (la telecamera si era guastata poche ore prima e fu ripristinata tre giorni dopo, rispose Caruso).
Forse i numeri li potrà dare il nuovo assessore alla sicurezza, Germano Dall’Igna, che riceve oggi la delega dal sindaco Cassani, sempre in quota FdI.
Se fin qui di chiarezza non ce n’è stata troppa, forse è il caso di comunicare in modo chiaro e di tenere aggiornato il quadro, anche ad evitare futuri imbarazzi.
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