Rasatura della facciata su muro esterno: in cosa consiste e quando va effettuata
I muri esterni sono le strutture edilizie maggiormente esposte ai danni causati dalla costante esposizione ad agenti atmosferici

I muri esterni sono le strutture edilizie maggiormente esposte ai danni causati dalla costante esposizione ad agenti atmosferici (e non solo). Il sole, la pioggia, la grandine e il vento, così come lo smog, favoriscono il decadimento dei materiali da costruzione, a partire dallo ‘strato’ più esterno della facciata, che funge da protezione dell’intonaco, ovvero la rasatura. In presenza di danni estetici e materiali particolarmente evidenti e diffusi, è necessario approntare un intervento di ripristino della rasatura esterna, al fine di evitare che l’intonaco sottostante resti anch’esso esposto all’azione degli agenti atmosferici e possa danneggiarsi.
Naturalmente, la rasatura viene effettuata anche a completamento di una facciata di nuova costruzione, in preparazione della tinteggiatura. In questo articolo, vediamo qual è il ciclo applicativo più idoneo al fine di una corretta realizzazione della rasatura di una facciata esterna e quali sono i materiali più adatti ad un intervento di questo tipo.
Prima fase: preparazione del supporto
La rasatura della facciata non può essere effettuata su di un supporto irregolare o ammalorato; ragion per cui, il primo step da implementare consiste nel verificare se l’intonaco risulta omogeneo, pulito e, soprattutto, esente da parti incoerenti, instabili o prossime al distacco. Ragion per cui, se necessario, occorre procedere al suo ripristino rimuovendo le parti danneggiate o meno stabili. Allo scopo è possibile utilizzare una malta cementizia per ripristinare i volumi mancanti di intonaco in precedenza rimossi, applicandola con una cazzuola, una spatola e una staggia in alluminio, a seconda delle esigenze applicative.
Successivamente, prima di procedere al rifacimento della rasatura, bisogna rimuovere le tracce di rivestimento o di pittura, assieme a residui di rasatura esistente ammalorata o prossimi a staccarsi dal supporto. In tal caso, si possono impiegare in funzione dello strato superficiale da rimuovere o idonei mezzi meccanici, oppure una spatola o una spazzola metallica e successivamente un’idropulitrice, così da garantire una pulizia uniforme su tutta la superficie da trattare (specie in presenza di residui di grasso, cere o simili). Alla fine di queste lavorazioni i supporti si devono presentare puliti e stabili.
L’ultimo accorgimento ‘preparatorio’ consiste nel verificare quanto sia assorbente il supporto.
Seconda fase: rasatura
La rasatura del muro esterno, come spiega il portale specializzato sg-lifeupgrade.it, va approntata solo dopo aver atteso la completa maturazione della malta impiegata per l’eventuale ripristino dell’intonaco di fondo. Trascorso il tempo necessario, previa bagnatura dell’intonaco di fondo, è possibile applicare la prima mano di rasante, utilizzando una spatola, a seconda dell’estensione dell’area da ricoprire. È importante, in questa fase, creare uno strato uniforme, spesso alcuni millimetri, poiché lo step successivo prevede l’inserimento di una rete di armatura (un reticolato in fibra di vetro) che serve ad incrementare la resistenza meccanica dello strato di rasatura e a limitare l’eventuale formazione di cavillature superficiali. Quando la prima mano di rasante ha cominciato a far presa sul supporto, è opportuno ricoprire la rete con una seconda mano di prodotto, cercando di regolarizzare al massimo le superfici, avendo cura di eliminare anche le più piccole imperfezioni. La finitura può essere effettuata con un frattazzo di spugna, in special modo se si intende realizzare una finitura cosiddetta “civile”.
Terza fase: completamento dell’intervento
Per completare il ripristino della facciata, dopo la rasatura è necessario procedere con la tinteggiatura. È buona norma trattare il supporto con una mano di primer di preparazione o di fondo, prima di passare alla tinteggiatura. Il consiglio è di optare per un’idropittura per esterni ad elevate prestazioni, che tipicamente prevede l’applicazione in due mani per portare a termine l’intervento in maniera ottimale.
Utensili e materiali occorrenti
Vediamo, infine, tutto il necessario per implementare gli interventi sopra descritti. Gli attrezzi da adoperare sono: spatola, spazzola metallica, idropulitrice, frattazzo, staggia, pennellessa o rullo. I materiali di utilizzo, invece, sono: malta cementizia (per eventuali interventi di ripristino), rasante cementizio, rete di armatura, primer di preparazione e idropittura per uso esterno.
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