Comabbio
Spazio e tempo, l’arte “Del Buda” in mostra a Comabbio
L’artista cresciuto accanto a due maestri come Lucio Fonatana a Enrico Baj, sarà in Sala Lucio Fontana con le sue opere sabato 25 marzo
La Sala Lucio Fontana a Comabbio ospiterà i quadri di Bruno Budassi (detto Del Buda) sabato 25 marzo alle 16. Ideatore del concetto di “Eterismo”, Del Buda ha trovato nell’infinità dello Spazio il luogo dove esercitare la propria creatività. Una filosofia nata da lunga esperienza artistica, cominciata a Sesto Calende e a Vergiate accanto a nomi quali Lucio Fontana e Enrico Baj, e che ha portato i quadri di Del Buda a occupare le più importanti esposizioni milanesi.
L’artista
L’amore per l’arte maturato da Bruno Budassi (detto Del Buda) ha radici profonde. Prende avvio in giovane età a seguito di frequentazioni, a Sesto Calende e Vergiate, con artisti quali Lucio Fontana e Enrico Baj tanto da assimilarne nel tempo sia le componenti formali sia quelle concettuali.
La sua costante presenza nelle più prestigiose gallerie d’arte milanesi lo porta ad incontri con galleristi come Giorgio Marconi e Carlo e Renato Cardazzo le cui scelte espositive si sono sempre distinte per l’elevato tenore nazionale ed internazionale. A fronte di tali esperienze e consapevole dell’ideale sostegno di Fontana e Baj matura in Budassi il convincimento di mettere in pratica la propria creatività teorizzando il concetto di “Eterismo” quale nuova di filosofia di spazialità. Di conseguenza l’infinito cosmico diviene il “luogo” entro il quale dare forma alla propria immaginazione.
Libero dalle coordinate spazio – tempo e consapevole di possedere quella che nell’antica Grecia veniva definita Tèchne crea, dopo averli progettati attraverso la minuziosità del disegno, distinte versioni di “Vortici stellari in viaggio nel profondo etere” accompagnate da figure la cui essenzialità fisiognomica rimanda a civiltà extraterrestri. Nella spazialità degli “Oceani stellari” particelle infinitesimali, con il loro incessante moto, tracciano tensioni tese verso l’oltre della superficie piana. Con sapienza progettuale compone “Scacchiere spaziali” dove alla razionalità geometrica vengono accostate delicate alchimie cromatiche.
Le “Piogge stellari” paiono congiungere l’etereo all’umano con rimandi shakespeariani a dire che “Siamo fatti anche noi della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”, sino agli abissali rimandi psicoanalitici delle “Esplosioni” trattenute allo spasimo al fine di giungere ad una liberatoria purificazione.