Tombini sollevati, auto parcheggiate con gli specchietti rotti: giovani denunciati per la “bravata“ di Azzate
Tre le persone finite nei guai: si tratta degli esecutori materiali sospettati dei vandalismi e un terzo soggetto che ha dato indicazioni errate alla polizia locale per la loro individuazione
Ci sono i sospettati, due, di una serie di atti vandalici particolarmente gravi, fastidiosi e pericolosi che vanno dai tombini lasciati alzati – potenzialmente letali – alle auto parcheggiate danneggiate ai cartelli stradali divelti.
E c’è anche chi è sospettato di averli “coperti“ omettendo di dare particolari importanti alle forze dell’ordine per il loro tempestivo riconoscimento.
Sono quindi fioccate ben tre denunce da parte dei carabinieri di Azzate (Compagnia di Varese) ad altrettante persone, due maggiorenni e un minore. Se gli esecutori dei vandalismi sono stati denunciati per danneggiamento (sono un maggiorenne e un minore) un terzo soggetto è stato invece raggiunto da una denuncia per il reato di “favoreggiamento”.
Nella notte del 15 gennaio scorso, la via Colli del Comune di Azzate è stata difatti interessata da vari danneggiamenti, cartellonistica stradale divelta, vari tombini sollevati e anche due autovetture lì parcheggiate non sono state risparmiate da questi atti, una è stata ritrovata con gli specchietti rotti e la seconda privata delle targhe.
Le immediate attività d’indagine sono state finalizzate all’individuazione degli autori avviate da carabinieri della Stazione di Azzate, con la collaborazione del personale della gestione associata della Polizia Locale, e sono state svolte con un paziente lavoro di analisi dei filmati registrati dalle telecamere di video-sorveglianza.
Inoltre gli investigatori hanno proceduto alla raccolta di informazioni da testimoni e hanno consentito in breve di identificare i due giovani, un maggiorenne con precedenti di polizia, ed un minorenne incensurato.
I due sono ritenuti responsabili di quei gesti, e al termine degli accertamenti gli uomini dell’Arma hanno denunciato in stato di libertà per il reato di “danneggiamento“ alle competenti Autorità Giudiziarie mentre una terza persona per il reato di “favoreggiamento personale“, perché ha rilasciato agli operanti dichiarazioni false, nel tentativo di impedire l’identificazione dei responsabili.
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