Al 25 Aprile di Azzate sfiorata la rissa con i nazifascisti di Do.ra
I militanti della comunità dei Dodici raggi si sono presentati sul finale della celebrazione dell'anniversario. È intervenuta la Digos. Vittore Brunazzo (segretario Anpi di Azzate): "È un brutto segnale"
C’erano anche i nazifascisti di Do.Ra, la comunità dei dodici raggi, alla celebrazione del 25 Aprile ad Azzate, e non certo per festeggiare l’anniversario della Liberazione. Attimi di tensione verso la fine della celebrazione, quando si era in prossimità dell’aperitivo. Proprio in quel momento il gruppo di estremisti di destra ha cercato di entrare nell’area dedicata ai festeggiamenti per il 78mo anniversario del 25 Aprile. La presenza degli agenti della Digos ha scongiurato il peggio, costringendo i militanti della comunità dei Dodici Raggi ad abbandonare l’area.
Il commento di Vittore Brunazzo, segretario dell’Anpi di Azzate: «La Digos è stata molto professionale, erano in quattro agenti mentre i Do.ra erano quaranta, ma alla fine è stato evitato ogni contatto. È stato un episodio brutto e mi dispiace che i miei figli e i tanti ragazzi che erano presenti abbiano dovuto vedere e sentire certe cose. Quelle nazifasciste sono idee che stanno fuori dalla democrazia. In Italia c’è stata una guerra civile: una parte stava nel giusto e l’altra no, non c’è molto altro da dire».
I militanti della comunità dei Dodici raggi marcano spesso la loro presenza con l’affissione di striscioni provocatori durante avvenimenti e incontri che hanno come tema la lotta partigiana e la Resistenza, ma non era mai capitato che irrompessero fisicamente durante le celebrazioni del 25 Aprile. «È la prima volta che succede ed è un sintomo brutto che non lascia presagire nulla di buono. – continua Brunazzo – Bisogna tenere la guardia molto alta perché se filtrano certi messaggi diventa molto pericoloso. L’Anpi è molto puntuale nel segnalare queste situazioni perché gioca la stessa partita delle istituzioni democratiche. Ci sono alcune cose che denunciano una agibilità politica, diceva Falcone in un altro ambito. Ci sono un sacco di messaggi sbagliati che non vanno lasciati passare soprattutto nella società civile. Non tutte le idee vanno bene, soprattutto quelle condannate dalla storia».
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