Varese

Architettura e Arte che non si piegano al fascismo: a Varese il racconto della resistenza civile di Raffaello Giolli

Si terrà mercoledì 26 a Villa Recalcati il convegno dal titolo “Vince solo chi davvero vive  – sfide e speranze d’arte e d’umanità in Raffaello Giolli” organizzato dall’Ordine degli Architetti di Varese

26 Aprile 2023

I recenti studi condotti sull’architettura varesina tra le due guerre e i suoi rapporti con le arti hanno messo in luce il legame con la città di Varese di una figura determinante allo sviluppo culturale e critico delle arti, dell’architettura e del pensiero estetico in generale, il milanese Raffaello Giolli, e la sua lunga attività di docente e storico dell’arte che si sviluppò ininterrottamente dal 1914 fino al 1945 quando, dopo il suo rifiuto di aderire al Fascismo come cattolico, e dopo alterne e tragiche vicende che coinvolsero anche la sua famiglia, il giovane figlio prediletto Ferdinando fu fucilato dalle brigate nere, e lui finì i suoi giorni a Mauthausen nel campo di Guzen, stesso destino che toccò all’amico Giuseppe Pagano e all’architetto Gian Luigi Banfi, uno dei fondatori del BBPR.

Ed è a questa figura di integrità morale in un periodo così duro come quello della seconda guerra mondiale e delle persecuzioni naziste che è dedicato il convegno di mercoledì 26 aprile alle 10 a Villa Recalcati, Piazza Libertà 1 Varese, dal titolo “Vince solo chi Vince solo chi davvero vive  – sfide e speranze d’arte e d’umanità in Raffaello Giolli” organizzato dall’Ordine Architetti Varese con il patrocinio di Comune di Varese, Provincia di Varese, Università degli Studi di Firenze e Fondazione Pio Manzù, e che vede come curatore Eugenio Guglielmi.

UN CONTRIBUTO PER FAR CONOSCERE L’ATTIVITÀ DELLO STORICO DELL’ARTE, CHE INCISE ANCHE NELLA REALTÀ VARESINA

«L’incontro di Varese vuole essere un sincero contributo per fare conoscere l’attività di Giolli anche nella nostra realtà provinciale – spiega Elena Brusa Pasquè, presidente dell’Ordine degli Architetti –  Una iniziativa che non vuole essere un semplice convegno o seminario bensì un incontro che ha principalmente lo scopo morale di non far dimenticare coloro i quali hanno dato la propria esistenza in nome di ideali che oggi sono più che mai necessari e devono essere trasmessi alle nuove generazioni, e di sottolineare il suo rapporto con la città».

Animatore di importanti rassegne espositive, scopritore di talenti artistici che poi si sarebbero affermati nel dopoguerra, come nel caso dello scultore Luigi Broggini di Cittiglio, Giolli fu divulgatore della storia artistica medioevale e rinascimentale a beneficio delle associazioni popolari varesine, con particolare riguardo a quelle femminili, incontri pubblici che si tenevano in Salone Estense. La sua casa di Vacciago che abitò dal 1935 al 1941, divenne centro di cultura al di là delle idee professate di chi la frequentasse.

TRE AUTOREVOLI DOCENTI PER RICORDARNE LA FIGURA, NEI GIORNI DEL 25 APRILE

L’incontro del 26 metterà tra l’altro in risalto la figura del critico d’arte nel suo periodo di permanenza nel territorio varesino, prima del definitivo arresto, attraverso la sua attività di divulgatore culturale, alla luce dei documenti messi in luce dall’architetto Eugenio Guglielmi, docente di Arte Contemporanea, Estetica e Semiotica alla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze,  in occasione dello studio di rivalutazione degli artisti e collaboratori degli architetti tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento che saranno pubblicati nel catalogo in corso di realizzazione dedicato a Varese e Provincia.

Nell’incontro, attraverso i rapporti con il “Gruppo razionalista” di Como, l’architetto Matteo Moscatelli, docente al Politecnico di Milano, ricostruirà il clima dell’epoca attraverso le carismatiche figure come quelle di Sartoris, Terragni e Cattaneo che ebbero stretti rapporti con lo stesso Giolli, ai quali dedicò importanti pagine descrivendo la nascita dello stesso razionalismo italiano.

Giolli infatti divenne di fatto il critico privilegiato nel passaggio tra lo storicismo del primo Novecento e il nuovo, rappresentato dal movimento moderno internazionale e l’architettura razionale italiana nel decennio tra il 1933 e il 1943. In rapporti amichevoli con Muzio, De Finetti, Gardella, Persico e Pagano, sostenne in modo fermo e fuori dalle speciose polemiche gli amici Sartoris, Terragni, Cattaneo dai mentori del regime. Parlò di artigianato e di design su Domus e Casabella, comparendo negli elenchi dei migliori storici teorici e critici delle arti figurative tra il 1800 e il 1940.

Purtroppo la sua vicenda umana oscurò in parte l’opera scientifica. L’ultima raccolta organica del suo pensiero risale infatti ai primi anni Settanta del secolo scorso, un omaggio che Cesare De Seta volle fare al critico pressoché dimenticato dall’attività editoriale e scientifica fino a quel momento.

Per questo non mancherà una profonda riflessione sull’eredità morale e culturale di Giolli, che sarà affrontata dalla Professoressa Maria Antonietta Crippa, tra le più note storiche italiane di Architettura, professore ordinario al Politecnico di Milano: l’illustre docente affronterà anche aspetti inediti della attività dello studioso milanese e approfondirà la sua formazione cattolica e spirituale.

Di grande impatto emotivo e storico sarà infine il contributo di Giuliano Banfi, figlio di Gian Luigi, tra i fondatori del famoso studio BBPR (che ha firmato, tra l’altro, la Torre Velasca a Milano) che tramite un filmato realizzato per l’occasione, ricorderà i rapporti di Giolli con suo padre, fino al loro comune e tragico destino. Proprio all’attività di Giuliano si devono le pietre d’Inciampo realizzate e posizionate per suo padre Gianluigi  e per Raffaello Giolli, entrambi assassinati a Mauthausen, nel campo Gusen.

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Ore 10.00
Il giusto significato storico e morale dell’iniziativa – Elena Brusa Pasqué Presidente OAV

Ore 10.15
La memoria mai sopita: patrimonio collettivo di una Comunità – Intervento delle Autorità

Ore 10.15
La storia di due intellettuali e lo stesso destino – Arch. Giuliano Banfi

Ore 10.35
Raffaello Giolli e gli artisti varesini: un rapporto da riscoprire – Arch. Eugenio Guglielmi

Ore 11.30
Raffaello Giolli e la nuova architettura (1933-1943) passando dagli amici comaschi Sartoris, Terragni e Cattaneo – Arch. Matteo Moscatelli

Ore 12.15
Raffaello Giolli: una storia di ideali tra spirito e materia – Arch. Maria Antonietta Crippa

Per partecipare all’evento, che è gratuito, è opportuno confermare la propria presenza scrivendo a: formazione@ordinearchitettivarese. L’evento eroga 3 crediti formativi..

19 Aprile 2023
Redazione VareseNews
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