Azione – Italia Viva: “Il progetto è naufragato”
Calenda: "È stato un brutto spettacolo: attacchi personali, a cui non abbiamo mai risposto" ma Italia Viva risponde: "Pensiamo che sia un clamoroso autogol ma rispettiamo le decisioni di Azione"

Il “fidanzamento” tra Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, e Azione di Carlo Calenda finisce qui. Non ci sarà il matrimonio annunciato tra i due partiti di centro che in questi giorni hanno tenuto banco nella cronaca politica con incomprensioni, litigi e accuse reciproche. Con due “comunicati” le formazioni politiche annunciano la fine del percorso che li ha avvicinati negli ultimi mesi.
“Il progetto del partito unico con Italia Viva è naufragato per la semplice ragione che Renzi ha ripreso direttamente in mano IV due mesi fa e non vuole rinunciarvi. Legittimo anche se contrario alle promesse elettorali” – ha spiegato Carlo Calenda che, a proposito del dibattito di questi giorni, dice – “È stato un brutto spettacolo: attacchi personali, a cui non abbiamo mai risposto, e notizie false distribuite ad arte. Noi non facciamo politica così. Da domani riprenderemo con Azione il lavoro per la costruzione di un partito liberale, popolare e riformista”.
Non si fa attendere la risposta di Italia Viva che con un comunicato ufficiale spiega: “Interrompere il percorso verso il partito unico è una scelta unilaterale di Carlo Calenda. Pensiamo che sia un clamoroso autogol ma rispettiamo le decisioni di Azione. Gli argomenti utilizzati appaiono alibi. Italia Viva è pronta a sciogliersi come Azione il 30 ottobre, dopo un congresso libero e democratico. Sulle risorse Italia Viva ha trasferito fino ad oggi quasi un milione e mezzo di euro al team pubblicitario di Carlo Calenda ed è pronta a concorrere per la metà delle spese necessarie alla fase congressuale e a trasferire le risorse dal momento della nascita del partito unico. Leopolda, Riformista, retroscene, veline, presunti conflitto di interesse sono solo tentativi di alimentare una polemica cui non daremo seguito. La costruzione di una proposta alternativa a populisti e sovranisti è da oggi più difficile ma più urgente. Nei prossimi mesi noi rispetteremo gli amici di Azione cercando ogni forma di collaborazione senza rispondere alle polemiche di alcuni dei loro dirigenti”.
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