Baschi rossi ancora in azione in Valcuvia: a Masciago Primo trovata la santabarbara dei pusher

In azione i reparti eliportati dei Cacciatori. La zona in cui è avvenuto il ritrovamento già al centro di numerose segnalazioni per colpi d'arma da fuoco da parte dei residenti

Generico 24 Apr 2023

Calibro 12 da caccia, “7,65 “da pistola, e i micidiali calibro 9 per armi da fuoco corte e revolver a tamburo. In tutto 400 colpi. Una vera e propria santabarbara in mano ai pusher della Valcuvia che più di una volta sono stati sentiti sparare nei boschi fra Rancio Valcuvia e Masciago Primo, munizioni ora in mano ai militari dell’Arma.

Dopo l’operazione nei boschi di Luino in località “Biviglione” del giorno precedente, che ha portato all’arresto di uno spacciatore colpito da “ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia in carcere”, sabato 22 aprile è proseguita, senza sosta, l’attività di contrasto dei carabinieri della Compagnia di Luino contro il traffico di stupefacenti nell’alto Varesotto e, in prosecuzione dei servizi di controllo straordinario del territorio in atto, hanno eseguito un’altra perlustrazione nei fitti boschi, questa volta proprio nella zona di Masciago Primo,  con il qualificato contributo dei baschi rossi dei Cacciatori di “Sicilia” e il supporto della Stazione di Cuvio e Laveno Mombello.

“Nell’operazione hanno individuato un nuovo bivacco di spaccio attivo e, nel corso di un minuzioso sopralluogo alla ricerca di sostanze stupefacenti celate tra la vegetazione, si sono invece trovati davanti al ritrovamento di circa 400 munizioni per pistola di vario calibro e cartucce da fucile“, fanno sapere i militari.

Anche il rinvenimento delle munizioni di sabato dimostra, ancora una volta, il pericolo correlato alle attività di spaccio nei boschi, in cui gli spacciatori a volte si armano per difendere il territorio ritenuto, a torto, un proprio presidio occupato e di come, operazioni come questa, siano di grande efficacia nel contribuire a togliere dal mercato illegale, oltre alle sostanze stupefacenti, anche pericolose armi e munizioni. Come sempre, i carabinieri, anche col contributo di volontari ed enti locali, hanno provveduto a rimuovere tutto il materiale logistico rinvenuto, bonificando completamente l’area.

La zona in cui è avvenuto il ritrovamento già al centro di numerose segnalazioni per colpi d’arma da fuoco da parte dei residenti, e non più tardi di un anno fa la grande sparatoria fra Laveno Mombello e Sangiano mise in risalto la potenza di fuoco che le bande rivali si assicurano per il controllo del territorio, una zona che rende a tal punto da presidiarla con pistole e fucili.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Aprile 2023
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