Opportunità, vantaggi e sgravi per le aziende che vogliono la certificazione di “parità di genere”
Nella seconda tappa della road map voluta da Unioncamere e Regione Lombardia si è parlato di governance e di come richiedere il finanziamento regionale per ottenere il certificato di parità

L’Italia è al 16 posto in Europa nell’Gender gap Index. Una condizione di disparità che ha una lunga tradizione e che affonda le radici in un contesto storico, sociale e culturale spesso intriso di stereotipi. Dal 2021 c’è la legge 162 che mira a colmare il divario tra uomo e donna nel lavoro nel mondo del lavoro, un indicatore sottolineato anche dal PNRR che pone obiettivo l’assegnazione di almeno il 30% dei posti e delle opportunità create dal piano a donne e giovani.
Delle novità normative e delle opportunità di innovare si è parlato questa mattina al centro congressi di Ville Ponti ne corso di un seminario organizzato da Regione Lombardia e Unioncamere insieme alle Camere di commercio delle province lombarde. Nel secondo appuntamento, di una road map che proseguirà il 3 maggio prossimo a Sondrio, si è affrontato il tema della governance nel percorso di certificazione di “gender equality”, su cui la Regione ha investito 10 milioni di euro da erogare alle aziende che vogliano certificarsi, attraverso azioni di supporto e formazione.
«Valorizzare la componente femminile all’interno dell’azienda costituisce una scelta non solo virtuosa in un’ottica di sviluppo sociale, ma che può anche garantire delle opportunità economiche all’impresa stessa. Questo purché si colgano appieno le competenze e le capacità operative femminili» ha detto Ilaria Broggian, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile promosso dalla Camera di Commercio varesina, dando il via a un incontro che è stata anche l’occasione di presentare il bando regionale da 10 milioni complessivi per quelle aziende che si incamminino sul percorso della certificazione della parità di genere. Un incontro che rientra quindi, a pieno titolo, nell’attività del nostro Comitato Imprenditoria Femminile promosso da Camera di Commercio nel pieno rispetto del programma Next Generation dell’Unione Europea, dove l’empowerment femminile è indicato come priorità. Un Comitato che è stato ricostituito da poco con l’obiettivo di promuovere l’imprenditoria femminile in un momento in cui anche i dati ci dicono che, allargando lo sguardo oltre l’Italia, vediamo che a livello europeo abbiamo un cronico ritardo da recuperare. Nel 2022, in provincia di Varese sono nate 232 imprese a guida femminile, con una crescita che è stata lieve rispetto all’anno precedente, portando il loro numero complessivo a circa 12mila: sono il 20,7% del totale e occupano oltre 36mila persone».
Anche nella nostra provincia, i dati sull’occupazione evidenziano una disparità di risultati: mentre il tasso di occupazione generale è salito, è diminuito quello relativo alle occupate. Oltre alle indicazioni normative e alle procedure da seguire per oteere la certificazione, nel corso della mattinata sono state presentate due “case history” locali, le storie delle uniche due aziende certificate: Alfa srl e Grünenthal Italia.
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