Cinquant’anni fa la prima telefonata con un cellulare
Venne fatta a New York da un ingegnere della Motorola da un apparecchio molto diverso dai nostri: poco “portatile“ e diffide da ricaricare. Un oggetto molto diverso da quello che oggi teniamo in tasca e che ci ha cambiato la vita
Alla fine esistono sempre momenti, luoghi e persino oggetti che lasciano il segno: «Dove’ero quando…». Oppure, più semplicemente, qual è stato il tuo primo cellulare. Oggetto prima di culto, poi divenuto un’appendice quasi antropomorfa rispetto all’uomo (i posteri in futuro vedranno tante persone in questo frangente fotografate col telefono in mano), c’è stato un momento in cui, anche per il cellulare, si registrò una data importante, quella della prima telefonata.
Avvenne per l’esattezza – riportano le cronache – il 3 aprile 1973. Beninteso: i primi, mastodontici e pittoreschi apparecchi, arrivarono verso gli anni Ottanta, nel pieno delle fioriture dell’era yuppies: alta finanza, grande resa e costi fuori mercato. Roba da ricchi, e sappiamo com’è andata.
Ma invece sul fronte protoscientifico la prima, primissima telefonata venne fatta appunto il 3 aprile di cinquant’anni fa da un ingegnere della Motorola oggi 94enne, Martin Cooper che racconta l’aneddoto: «La prima chiamata la feci ad un concorrente della Bell». Lo squillo venne fatto a News York da un aggeggio particolarmente ingombrante sia come volumi, sia come peso, sia come capacità operative: il primo modello aveva un’autonomia di una trentina di minuti con ricariche infinite, della durata di 10 ore.
Ma era il primo cellulare che come il televisore, o il computer, cambiò molto nel corso degli anni ma ebbe la forza di cambiarci la vita.
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