Eugenio Amos torna in gara in Messico: primo passo verso la Dakar
Il pilota varesino gareggerà nella classe regina (T1+) del Sonora Rally valido per il Mondiale. Con lui il navigatore Paolo Ceci su una Toyota Hilux del team Overdrive Racing. L'obiettivo finale è la partecipazione alla Dakar
Il Mondiale rally-raid riparte dal Messico dove – da sabato 22 a venerdì 28 aprile – si disputa il Sonora Rally nel quale si sono dati appuntamento molti dei grandi nomi dell’endurance fuori strada sia delle due sia delle quattro ruote. Al via della gara messicana ci sarà anche un pilota varesino, il 37enne Eugenio Amos, che ha alle spalle già diverse esperienze in questo genere di prove compresa la Dakar e che avrà tra le mani il volante di una Toyota ufficiale.
Amos infatti guiderà una Hilux navigata dal modenese Paolo Ceci: il binomio italiano è consolidato visto che in passato hanno già ottenuto ottimi risultati (come il secondo posto di classe nel Mondiale cross-country 2021) e visto che avrebbero dovuto disputare insieme la Dakar 2022 poi saltata per una positività al covid di Eugenio a pochi giorni dalla partenza. Proprio il raid più importante del mondo è ora nel mirino di Amos che punta all’edizione 2024 e per questo ha messo a punto un programma agonistico di alto livello. (foto in alto: Ceci a sinistra e Amos a destra)
Dopo il Messico, Amos e Ceci gareggeranno anche nelle prove iridate in Argentina e in Marocco e sono iscritti alla classe regina, quella della T1 Plus nel quale – al Sonora Rally – troveranno tra gli avversari gente del calibro di Sebastian Loeb (Prodrive Hunter) e Nasser Al-Attiyah (Toyota Hilux Gazoo), due delle figure più rilevanti del panorama motoristico internazionale. La possibilità di avere una Toyota con le insegne del team Overdrive Racing è senza dubbio un grande risultato per lo specialista varesino che ora dovrà lavorare per conoscere e sfruttare al meglio le potenzialità di un mezzo considerato ai massimi livelli per questo sport.
Il Sonora Rally si disputa con regole di navigazione simili alla Dakar: il terreno di gara comprende dune di sabbia ma è annunciato come un misto di tutte le condizioni proponibili nell’off-road, da tratti nella roccia a chilometri di spiaggia a piste in sterrato. I roadbook per ogni tappa vengono distribuiti la sera prima della partenza e quindi gli equipaggi hanno poco tempo per studiare percorsi e tattiche; si corre inoltre in una regione in cui non ci sono precedenti di gara e così piloti e navigatori si troveranno a gareggiare su piste pressoché sconosciute. Il prologo sarà disputato domenica 23 nei pressi della città di Hermosillo, poi ci si sposterà sino a quasi il confine con gli Stati Uniti con l’arrivo a San Luis Rio Colorado.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Papi57 su A Varese le imprese sono sotto pressione: i costi energetici superano la media lombarda
GrandeFratello su Coppa Italia di hockey, la "follia ragionata" che torna a Varese per la terza volta
ccerfo su Fontana invita Trump alle Olimpiadi invernali del 2026: "Lo aspettiamo in Lombardia"
Ambro Ribo su Riconoscimenti a Varese: il valore della Polizia Locale lombarda sotto i riflettori
gokusayan123 su Spaccio nei boschi, sindaci della Valcuvia in prima linea: “Introduciamo le zone rosse”
Sergio Falcier su Dalla banca della memoria alla radio dei giovani: Angera vuole "diventare meta turistica 12 mesi l’anno"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.