Filetti: “Gli rls non vanno lasciati soli “
La segretaria della Camera del lavoro di Varese parla della solitudine degli Rls. "Dobbiamo evitare che il singolo sia schiacciato dalla responsabilità"
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Durante l’ultimo coordinamento degli Rls (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) della Cgil di Varese, la segretaria della Camera del Lavoro, Stefania Filetti, ha seguito tutta la sessione dei lavori nella platea, in prima fila, senza perdere una sola battuta dei singoli interventi. Il motivo di tanta attenzione non è da ricercare solo nel ruolo che ricopre, sarebbe fin troppo banale. E nemmeno nei numeri, che pur preoccupano, considerato che nel 2022 le denunce degli infortuni sul lavoro sono state in Italia ben 697.773 (+ 25,7% rispetto al 2021).
In gioco c’è qualcosa di più: il rischio della perdita di ruolo degli rls, un elemento da sempre considerato fondamentale nel sistema per contrastare gli infortuni sul lavoro. Un rischio che trapela dalle stesse parole degli interventi dei rappresentanti dei lavoratori.
«Come Cgil provinciale facciamo due coordinamenti all’anno dedicati a questa figura – spiega Filetti -. È un momento di condivisione importante. Ricordiamoci che questo è un ruolo delicato e pertanto dobbiamo avere la cura di trasmettere ad ognuno un messaggio chiaro: sul posto di lavoro non si è mai soli. C’è un bisogno di aggiornamento sia in termini normativi che rispetto a quanto succede nelle aziende. È per questo che prima degli incontri noi chiediamo ai responsabili degli enti preposti, che in questa provincia sono di provata serietà, di darci una fotografia della situazione da ogni punto di vista».
GLI RLS NELLE PICCOLE IMPRESE
Se nelle grandi aziende gli rls non rischiano di rimanere isolati, nelle pmi è molto più probabile per una questione di numeri e di presenze di rappresentanti eletti. «Ricoprire un ruolo così complesso e difficile – continua Filetti – in certi casi può anche intimorire. Ma dobbiamo evitare che il singolo rls sia schiacciato sotto il peso delle responsabilità. Ecco perché la loro formazione, anche quando già ricoprono questo ruolo da tempo, non si può fermare. Deve essere uno stimolo continuo ad avere un ruolo proattivo sia per risolvere situazioni critiche sia per rivendicare condizioni migliori, a cominciare dalla segnalazione dei mancati incidenti».
IL TAVOLO IN PREFETTURA
Il lavoro fatto dagli rls dei sindacati confederali, cioè Cgil, Cisl dei laghi e Uil, è fondamentale. Secondo Filetti, loro potrebbero essere gli agenti del cambiamento culturale a condizione che ci sia un contesto istituzionale che vada in quella direzione. «Sono convinta che a Varese abbiamo persone giuste al posto giusto, nelle imprese e negli enti ispettivi preposti che ci permettono di fare un ulteriore passo verso una cultura della tutela della salute nei luoghi di lavoro. A tal proposito segnalo il tavolo di lavoro in prefettura e la grande attenzione dimostrata su questo tema del prefetto Salvatore Rosario Pasquariello. È la direzione giusta: senza un’azione comune difficilmente si può fare strada. Le sanzioni servono, ma ci vuole molta prevenzione».
“Passiamo per rompiscatole ma siamo le sentinelle della sicurezza in fabbrica”
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