I balzi di Johnson non bastano. “Brown in down” e Varese ne risente
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ROSS 6 – Ha un peccato originale da farsi perdonare, quello di aver toppato in pieno il primo periodo di gioco, quando cioè Reggio Emilia si è messa a correre distanziando Varese di uno spazio che si rivelerà incolmabile. Poi Colbey torna ad alzare i colpi e si prende le sue soddisfazioni, specie in slalom per arrivare a canestro: 21 punti e 30 di valutazione significano una partita ancora di livello. Ma quei primi 10′ non lo assolvono del tutto. MVP Confident per i lettori della #direttaVN
WOLDETENSAE 5 – Trova una striscia vincente nel secondo periodo per farsi perdonare le fatiche in difesa su Olisevicius, che contro di lui scava il solco. Quei 7 punti però resteranno una fiammata: alla fine non va neppure così male, chiude a quota 12, ma il 2 su 9 dall’arco ricalca quasi esattamente la percentuale di squadra. Ed è proprio l’imprecisione da lontano a condannare la Openjobmetis.
DE NICOLAO 5,5 – Voto complicato dal fatto che quasi non gioca. Brase lo usa un po’ nella prima parte, poi lo si vede quasi solo nelle azioni difensive nel finale convulso. Non incide, ma non è neppure facile lasciare il segno quando si è costretti a dare tutto negli scampoli. Visto il Brown del primo tempo, la soluzione del doppio play poteva trovare più spazio.
LIBRIZZI S. V. – Un giro in campo, il solito “fallo del ragazzino” e stop.
FERRERO 5 – Lotta ma lascia sul ferro due liberi e una tripla aperta mentre gli altri macinano canestri. Non possiamo dargli troppe colpe e sappiamo quanto sia complicato impattare sul match quando di solito si resta a guardare con la tuta addosso. A Torino riuscì nell’impresa, questa volta no.
Senza Reyes e senza tiro da 3: Openjobmetis battuta in casa da Reggio
BROWN 5 – Tra le cose che Varese – questa Varese mutilata di Reyes – non si può permettere c’è un tempo intero in cui Brown produce “zero” in attacco. E non per modo di dire: nei primi 20′ Markel tira solo un paio di volte, affrettato e impreciso. Nella ripresa non è che inizia a bruciare le retine, anzi, ma almeno trova qualche jolly fino ad arrivare in doppia cifra (10) senza però mai dare l’impressione di aver messo il turbo. In difesa è di un’altra categoria, ma un marcatore forte non basta quando il sistema-squadra collassa. Brown in down.
CARUSO 5 – Il fatturato non è nemmeno malvagio, 7 punti e 6 rimbalzi in 12′, ma chi ha guardato la partita ha un’altra impressione rispetto a Willy. Salvo un eroismo “momentaneo”, una tripla durante i tentativi di risalita di Varese, il suo contributo non è certo di quelli massicci. Anzi, con fuori Owens manca anche quel minimo di copertura a protezione del ferro contro le penetrazioni dei piccoli. Buchi che Caruso non riesce a tappare.
OWENS 5,5 – Parte molto bene, cercato dai compagni che talvolta chiedono troppo ai suoi balzi da grillo. Nel complesso però Tariq è una presenza e – come diciamo poco sopra – garantisce un po’ di interventi in extremis in area nel tentativo di dare una parvenza di difesa di squadra. Alla lunga calano i rifornimenti dalle sue parti e lui non riesce a riconvertirsi: un paio di errori in avvicinamento costano caro.
JOHNSON 6,5 (IL MIGLIORE) – Probabilmente è l’unico giocatore di Brase che dà l’impressione di poter trascinare la squadra in una serata grigissima. Ci prova con le serpentine verso canestro, ci prova imbucando tutti i 7 tiri liberi tentati, ci prova lavorando con costanza a rimbalzo (7) per tenere Varese in equilibrio anche nella lotta sotto i tabelloni. Percentuali così così, è vero, ma anima e voglia non gli fanno difetto. Ma questa volta per la OJM le prodezze di Nino (19 punti) non sono abbastanza.
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