I due 25 Aprile di Busto Arsizio, Antonelli stizzito ma l’Anpi ricuce: “Stessi valori”

Il sindaco, durante la celebrazione ufficiale, cita l'altra piazza (quella della sinistra antifascista) ma il presidente dell'Anpi, Liberto Losa, non vede contrapposizioni: "Due celebrazioni della stessa memoria"

In occasione del 78° anniversario della Liberazione d’Italia oggi, martedì 25 aprile, i cittadini di Busto Arsizio si sono riuniti in Piazza Trento e Trieste dove l’Amministrazione comunale nella persona del Sindaco Emanuele Antonelli, ha omaggiato i Caduti con la deposizione di una corona al “Monumento ai Caduti di tutte le guerre“. Il corteo si è poi diretto verso via Fratelli d’Italia dove una seconda corona è stata deposta al “Monumento alla Resistenza e Deportazione“. Alle celebrazioni ha presenziato anche il partigiano Adelio Borlandelli. 

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Il 25 Aprile a Busto Arsizio 4 di 15

Di fronte alla sede del Municipio della città si è poi tenuto il discorso del Sindaco Antonelli che ha così ricordato l’importanza delle celebrazioni del 25 aprile: «Oggi celebriamo il 25 aprile, un giorno di grande importanza per il nostro paese. Vogliamo ricordare gli eroi che hanno combattuto per la libertà e la democrazia e rendere omaggio a coloro che hanno sacrificato la loro vita per il nostro futuro. Questo è un giorno per riflettere sulla pace, sulla libertà e per celebrare i valori fondamentali della nostra società». Il Sindaco ha ringraziato i giovani e gli insegnanti che hanno approfondito le tematiche di questa ricorrenza. «Dico sempre ai ragazzi di studiare la storia per impedire che vengano ripetuti gli errori e gli orrori del passato».

I festeggiamenti per il 25 aprile a Busto Arsizio

«Anche quest’anno abbiamo assistito ad un dibattito intenso sul valore di questa celebrazione che dopo 78 anni crea ancora divisione e tensione, lo abbiamo visto in parlamento e purtroppo lo vediamo anche oggi nella nostra Busto». Queste le parole del Sindaco in riferimento alla manifestazione “Scarpe rotte eppur bisogna andar“, organizzata nella vicina Piazza Vittorio Emanuele II, di cui alcuni partecipanti erano comunque presenti alla celebrazione ufficiale. «Non posso fare a meno di chiedermi cosa spinge gli organizzatori a proporre nella vicina Piazza Vittorio Emanuele un’altra manifestazione mezz’ora dopo la celebrazione istituzionale. La risposta che mi sono dato è che i partecipanti non vogliono festeggiare il 25 aprile con le istituzioni temporaneamente guidate da chi è stato eletto democraticamente e con i cittadini che fanno riferimento a questa istituzione, quindi con tutti i bustocchi».

Il Sindaco ha ringraziato poi tutte le associazioni che hanno partecipato alla manifestazione e che hanno contribuito a rendere ricca la celebrazione del 25 aprile, ricordando che queste stesse associazioni partecipano anche ad altre iniziative. «Mi verrebbe anche da dire che per tutti verrà il momento di decidere in quale Piazza stare, in quella aperta a tutti della comunità cittadina, o nella piccola Piazza degli opposti estremismi. – dice il Sindaco – Invece no, non va detto, perché questa è la libertà, la bellezza della libertà». Il Sindaco ha poi concluso il suo discorso dicendo: «Non invitiamo alla divisione ma invitiamo a mantenere viva la memoria e la riconoscenza verso chi ci ha permesso di essere qui oggi».

Dopo il Sindaco, il Presidente dell’A.N.P.I. Liberto Losa ha ricordato che il 25 aprile è un giorno dove si celebra la festa e la Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista e la fine della guerra in Italia. «Noi dell’A.N.P.I. – dice il Presidente Losa – siamo convinti che il 25 aprile sia patrimonio di tutti gli italiani, pertanto il fatto di aver aderito ad una manifestazione successiva a quella ufficiale non significa contrapposizione ma significa semplicemente assecondare l’esigenza di un momento di festa ulteriore ed organizzata in maniera diversa. Le parole che diciamo qui sono le stesse che diremo nell’altra Piazza, che noi non riteniamo contrapposta a questa». Il Presidente dell’A.N.P.I. ha poi ricordato le donne che hanno combattuto per la Liberazione e che hanno fatto parte della Resistenza: «Ricordiamo che solo sul versante femminile, su 35.000 donne combattenti riconosciute, 4.600 furono arrestate e 2.750 furono deportate». Il Presidente Losa infine, ricorda che l’obiettivo giusto è quello di mantenere e difendere la costituzione impegnandosi a attuarla pienamente.

I festeggiamenti per il 25 aprile a Busto Arsizio

A seguire, il Professor Giorgio Vecchio, laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano e docente presso l’Università degli Studi di Parma, ha ricordato alcuni eventi storici legati alla Liberazione. «Ho scelto il tema “La Resistenza italiana, le Resistenze europee e la nascita dell’Europa Unita” per diversi motivi. Il primo è che in ogni resistenza nazionale hanno combattuto uomini provenienti da diversi paesi. Il secondo motivo è che lo studio della storia della Resistenza italiana deve essere sempre accompagnato da un confronto con quella degli altri paesi europei, perché ci sono deformità ma anche profonde somiglianze, ma soprattutto un lavoro di conoscenza non solo della Resistenza italiana ma anche delle altre Resistenze, è importante per far crescere una comune conoscenza europea della nostra storia. Il terzo motivo – conclude il Professor Vecchio – ci ribadisce che dalla Resistenza hanno preso vita sia la nostra Costituzione antifascista sia l’impegno europeistico». Il messaggio finale del Professor Vecchio è rivolto alla libertà che si può manifestare in forme diverse e che spesso è stata rappresentata dalla resistenza disarmata di donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita non per un ideale politico ma sotto la bandiera dell’umanità aiutando gli altri rispondendo esclusivamente all’unico valore importante, quello della fratellanza, che non ha né colori né confini.

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Pubblicato il 26 Aprile 2023
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