I richiedenti asilo recuperano il campetto dell’oratorio di Cascina Elisa di Samarate
Ospiti del centro di accoglienza di San Macario, hanno messo impegno per rimettere in sesto l’area. Sabato la festa con i volontari e le associazioni
Un partitone a calcio, le fette di pane e Nutella, un bicchiere insieme. È festa all’oratorio di Cascina Elisa, per celebrare il recupero del campetto da calcio più piccolo, rimesso in sesto da un gruppo di ragazzi richiedenti asilo, ospiti del Centro di Accoglienza a San Macario, un chilometro più in là.
“Il gruppo di volontari ha segnalato agli operatori del centro di accoglienza che il campo dell’oratorio era in abbandono” ci racconta Edoardo Macchi. “Nelle ultime due settimane con un grupp di ragazzi del centro abbiamo recuperato i sassi, tagliato l’erba, scartavetrato le porte, rifatto le righe”.
Alle 16.30 di sabato foto tutti insieme con alcuni dei volontari che gli hanno aiutati, poi il fischio d’inizio del partitone di calcio. Alla fine c’è la festa, che è anche un po’ la festa di fine Ramadan, visto che molti dei ragazzi sono musulmani (non tutti, ci sono ad esempio egiziani cristiani. Don Antonio Giovannini – residente a Smaarate – è un prete con una lunga esperienza anche in terra straniera, in Albania del Nord: “Lì l’imam invita il prete per un caffè quando finisce il Ramadan, poi succede il contrario”, quando tocca a una festa islamica.
Don Antonio è stato una delle persone che si sono impegnate per coinvolgere i ragazzi, insieme all’Anpi guidata da Mario Marchesini, alla Noi con Voi (già attiva per i rifugiati ucraini), alla Caritas, agli stessi diaconi e parrocchiani di Cascina Elisa
“Per me amministratore comunale è un orgoglio avere persone che si mettono in gioco, che possono anche essere di aiuto per il mio assessorato” dice Nicoletta Alampi, assessore samaratese ai servizi sociali, in rigorosa tenuta sportiva per questa giornata. “Due settimane fa abbiamo costituito un tavolo per mettere intorno le persone che ci vogliono lavorare: ci sono dentro idee e modalità diverse, sarà una sfida”.
E alla fine una prima prova sul campo (da calcio) è stata proprio questa giornata, che ha provato a mettere insieme persone dalle storie diverse. Dietro si gioca una partita sull’altro campo dell’oratorio, c’è di mezzo una rete e non ci sono grandi punti di contatto tra quelli sul campo e quelli sull’altro. Ma è un inizio, c’è ancora tempo. Da cosa nasce cosa, no?
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