La Ciemme Cablaggi di Gazzada apre le porte ai giovani con disabilità e “Magari Domani” andranno a vivere da soli

La cooperativa nata nel 2008 è diventata sempre più grande e oggi aiuta 75 ragazzi. Per loro ha acquistato un albergo dismesso in paese e ha ristrutturato le camere

“Cosa sarà di mio figlio quando noi non ci saremo più?”. È questa la domanda più frequente che accompagna i genitori di ragazze e ragazzi con disabilità. Ma c’è un posto, a Gazzada Schianno, che una risposta cerca di darla: è una cooperativa che negli anni è cresciuta a tal punto da “colonizzare” il piccolo paese del Varesotto.

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Magari Domani Onlus, una storia di successo 4 di 21

La Magari Domani Onlus è nata nel 2008 come organizzazione di volontariato, oggi è una struttura complessa con una ventina di educatori che affianca 75 persone con disabilità. Spesso chi arriva qui è già grande ma non è “adulto”, non è autonomo, non sa gestire la propria quotidianità. Lo scopo della cooperativa è proprio questo: allenare all’ “adultità”. In che modo? Portando i ragazzi fuori dalla loro condizione di “eternamente piccoli”, convincendo le famiglie che anche il loro “bambino” può, e deve, spiccare il volo. In concreto questo significa insegnare loro una professione, farli lavorare nel rispetto dei loro tempi e delle loro difficoltà, farli vivere in una comunità, farli dormire da soli, insegnare loro a cucinare, a spostarsi per strada.

Un lavoro che sta dando grandi risultati tanto che la domanda è cresciuta nel tempo a tal punto da spingere i fondatori della cooperativa ad allargarsi e ad offrire sempre più servizi.

A raccontare l’avventura di Magari Domani Onlus sono Andrea Avila, educatore e uno dei fondatori della cooperativa e Cristiano Caravà, attuale presidente della cooperativa e titolare della Ciemme Cablaggi solida azienda di Gazzada Schianno che progetta, realizza e installa quadri elettrici industriali. Un incontro che è ha permesso alla Magari Domani di avere una conduzione imprenditoriale che l’ha fatta sviluppare velocemente: Caravà si è innamorato del progetto di Magari Domani Onlus e ha deciso di accogliere nella sua azienda i ragazzi con disabilità, che ora lavorano, assunti a tempo indeterminato e pagati regolarmente, a fianco dei suoi operai. Entrato nella cooperativa, l’imprenditore non ne è più uscito portando quotidianamente il suo contributo.

I servizi alla persona 

Magari Domani Onlus offre cinque tipi di interventi diversi: il tempo libero gestito dall’organizzazione di volontariato che offre spazi ed energie per arricchire l’esperienza di vita dei giovani adulti con disabilità, il Centro Socio Educativo che accogliere persone con disabilità di età compresa fra i 16 e 65 anni ed è aperto, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 16.30. Il Servizio di Formazione alle Autonomie per il raggiungimento dell’adultità possibile. Il Dopo di noi che mira a dare competenze perché si diventi autonomi, capaci di fare una lavatrice, di cucinarsi un pranzo o rifarsi il letto, la cooperativa B che dà lavoro ad alcuni di questi giovani. «Questo percorso lo abbiamo confrontato spesso con l’assistente sociale di Gazzada Schianno, Roberta Malaggi, che ci ha seguito ed incoraggiato dalla nascita senza mai farci mancare il suo supporto, facendoci da specchio con il suo stupore», dice Andrea.

La sede

La Magari Domani Onlus è nata sotto una buona stella: molti hanno creduto in loro, ad esempio i proprietari della “Italo Cremona” che hanno ceduto una parte del loro immenso edificio, che si trova nell’omonima via, alla cooperativa. Oggi la storica ditta che produceva prima bambole e poi occhiali  è chiusa ma lo stabile accoglie altre attività, tra cui la Ciemme Cablaggi. Alcuni locali accanto ai magazzini ospitano i ragazzi e i volontari. Ma quel posto non era sufficiente, soprattutto nell’ottica di rendere sempre più indipendenti i ragazzi. E così la cooperativa ha acquistato una piccola struttura alberghiera nel cuore di Gazzada, la Posta Vecchia, e l’ha trasformata radicalmente.

«Abbiamo realizzato 6 camere e un bilocale oltre a spazi comuni, una sala polifunzionale con cucina – spiega Andrea Avila -. La struttura è proprio  destinato all’autonomia potenziale di ragazzi con disabilità intellettiva e sensoriale medio-lieve tra i 18 e i 45 anni. Il progetto è stato finanziato da Fondazione Cariplo ma una grossa mano ce l’ha data anche il proprietario dell’albergo che ci è venuto incontro durante la trattativa di acquisto e la banca agevolandoci il mutuo». Le camere, tutte dotate di bagno, nuovissime ospitano, a rotazione, i ragazzi: «Si fermano a dormire in camere doppie – spiega ancora Andrea – e devono occuparsi di sé stessi, del guardaroba, di tenere in ordine la stanza. La domotica aiuta i nostri ospiti e consente a noi di sorvegliare i ragazzi e di intervenire se succede qualcosa. Per il resto devono fare tutto da soli». Ma il vero gioiello è l’appartamento, ricavato dentro l’albergo, che, una volta terminato, accoglierà per una settimana intera chi vorrà provare a rendersi autonomo in tutto e per tutto e a vivere da solo: «Ci sono cucina e sala, due camere da letto, il bagno e una porta che conduce ad un ampio balcone immerso nel verde. I ragazzi potranno invitare la famiglia che dovrà imparare a stare un passo indietro, a tenere le mani in tasca, diciamo, e a non intromettersi nella vita adulta del loro figlio».

I progetti 

L’altro modo per conquistarsi l’adultità è lavorare. E qui entra in gioco la Ciemme Cablaggi, ma non solo: «Come imprenditore mi sono messo un po’ in gioco – spiega Cristiano Caravà – Ho visto i miei operai disposti a impegnare un po’ del loro tempo per insegnare questo lavoro ai ragazzi con disabilità e li ho visti farlo con divertimento e collaborazione senza tirarsi indietro.Adesso lavorano fianco a fianco tutti i giorni e si è creato un rapporto bellissimo. Nessuno è “speciale” sono tutte persone che possono essere rimproverate, o con cui si può scherzare senza tanti complimenti». Caravà ora è entrato a tutti gli effetti nella Magari Domani Onlus: organizza eventi con le famiglie, cura i progetti della cooperativa, la moglie Katia si occupa della gestione amministrativa. Il fratello Fabrizio, nel tempo libero, ha fatto tutto l’impianto elettrico dell’albergo. Insomma una “macchina perfetta”.

Oltre alla Ciemme Cablaggi c’è poi chi lavora in falegnameria. Gli oggetti, soprammobili, decorazioni, bomboniere per cerimonie, vengono venduti in un piccolo negozio che si trova all’interno dell’albergo. Altri invece prestano la loro opera in uno dei magazzini in cui vengono stoccati i Caffè del Caravaggio grazie alla mediazione di un loro agente e amico/volontario della Magari Domani Massimo Montalbetti; c’è chi piega i cartoni nelle pizzerie, chi lavora in floricololtura e fa piccoli lavori pubblici, chi svolge tirocinio nei bar e nei circoli del paese. «Ormai tutti ci conoscono – spiega Andrea – Le attività della zona accolgono i ragazzi, si prestano ad aiutarli a sperimentare qualche lavoretto. Con la Bottega Dei Sapori di Schianno ad esempio abbiamo stipulato un accordo per cui ogni giorni ci prepara il pranzo per i ragazzi. Sono loro a scegliere ogni giorno il menù, e le attenzioni che ci riserva Simona, la titolare, sono impagabili». E da poco più di un anno si è aggiunta la collaborazione con un’altra azienda del paese che permette di pagare lo stipendio a due operai della Magari Domani, la Biotti Ugo SAS di Giuseppina Pollini, che con le sua produzione di materie plastiche e l’amicizia di uno dei suoi titolari fornisce lavoro costante alla cooperativa.

Le famiglie

In tutto questo le famiglie sono al fianco degli educatori, seguono i progressi del proprio figlio, partecipa alla vita sociale ma allo stesso tempo devono imparare a farsi da parte: «Tutte hanno capito che solo se si mettono in discussione possono mettersi in moto nuove esperienze e il loro figlio può raggiungere nuovi obiettivi – conclude Andrea Avila – . All’inizio non è semplice, l’istinto di protezione è alto ma poi, passo dopo passo, anche loro conquistano l’autonomia. Adesso c’è chi pensa di comprare una casa qui accanto all’albergo, per darla al proprio ragazzo, così che possa vivere da solo ma accanto alla cooperativa». E chissà che il prossimo passo non sia un villaggio della Magari Domani Onlus nel cuore di Gazzada Schianno. «Un grande grazie va espresso a tutti i volontari della Magari Domani ONLUS, persone splendide ed instancabili,  -conclude Andrea- sempre pronte ad accogliere le sfide, supportando la crescita della stessa cooperativa ed incoraggiando le persone di cui ci si prende cura nel loro percorso di crescita».

Roberta Bertolini
roberta.bertolini@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Aprile 2023
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