La cultura del dono: le opere per Avis Gallarate in mostra all’ospedale del Boito
Oltre 250 gli elaborati presentati da bambini e ragazzi che hanno aderito al progetto lanciato da Avis. Per sostenere l'impegno nella donazione, che a Gallarate e dintorni coinvolge 3700 persone

Donare per gli altri porta anche qualcosa per sé: una scoperta che spesso chi s’impegna nel volontariato fa dopo qualche tempo. Un messaggio che anche al centro di un progetto di Avis Gallarate, che darà vita nella settimana che viene a una mostra di lavori grafici e artistici all’ospedale vecchio, il padiglione del Boito affacciato sull’omonimo largo Boito.
Oltre 250 i disegni ed elaborati arrivati dalle scuole gallaratesi, dalle primarie ai licei. La selezione delle opere più interessanti è stata sancita dalla cerimonia alla sede di Azimut (realtà di gestione del risparmio, sponsor del progetto), alla presenza del “padrone di casa” Enrico Passerini, che ha aperto le porte della villa di via Borghi.
«È stato un viaggio lunghissimo» ha detto la presidente Avis Gallarate Gabriella Passarotti. «All’inizio volevamo realizzare un paio di poster da affiggere nelle vie di Gallarate. Ma poi il progetto è cresciuto, anche grazie a Francesco Bianchi che ha riunito gli sponsor».

Francesco Bianchi spiega che ora le opere saranno appunto in mostra appunto padiglione Boito, «che per la prima volta si apre alla cittadinanza in questo modo». Avis insieme ai ragazzi dei licei ha fatto anche ricerche storiche e sulla percezione che i giovani hanno dell’ospedale: una sezione che introduce la mostra.
Al centro ci saranno una cinquantina di opere, tra cui quelle premiate: i lavori della classe 1° B delle scuole primarie Battisti di Arnate e della 5°A delle Manzoni di Madonna in Campagna (referente di progetto l’insegnante Concetta Pardo, che ha partecipato alla cerimonia), i disegni di Aurora Rossi, Stefania Minoli, Lisa Dell’Armellina e Giulia Liano, oltre alla scultura proposta da Noemi Roccella.
La mostra ovviamente diventa un elemento di richiamo sull’attività della sezione di Gallarate dell’Avis (nata nel 1949-50), con i suoi 3700 volontari attivi. «Ma non bastano mai».
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