La danza del ventre è “rakadu”

Una parola turca che significa "gioire" può essere affiancata all'attività - adatta a tutte le donne - proposta dalla Asd Nashat guidata da Ileana Maccari

danza del ventre uisp nashat

Rakadu in turco significa gioire. Mai come in questo periodo post pandemico si sta sentendo parlare di ansia sociale, stress, incapacità di stare in mezzo agli altri, disagio per il proprio corpo. Disturbi che si riducono fortemente quando si inizia a ballare. La danza del ventre, ad esempio, è adatta a tutte le donne, di qualsiasi età e corporatura, e numerosi sono i benefici che essa procura a chi vi si accosta, sia per l’organismo che per la mente.

I giovani spesso trovano risposte sbagliate alle difficoltà. Anche per la fase adolescenziale è indicata la danza che contribuisce a creare momenti di socializzazione, insegna l’importanza delle regole, consente di stare con gli altri e scaricare la tensione fisica ed emotiva.

«La danza orientale si basa sull’improvvisazione, aspetto che la rende un’arte creativa e liberatoria: ogni danzatrice si esprime con il proprio stile, legato alla sua personalità ed alle sue emozioni – spiega Ileana Maccari, danzatrice e insegnante di danza della Asd Nashat affiliata a Uisp – La musica araba che accompagna i movimenti riveste un ruolo fondamentale: favorisce in chi la ascolta la concentrazione ed induce uno stato di rilassamento».

«Il corpo si rilassa e si scioglie: esso viene coinvolto nella sua interezza (non solo il ventre) e vengono mobilitate anche parti che generalmente si usano poco e sono piuttosto irrigidite – continua l’insegnante – Il corpo si snellisce ed assume un portamento più armonioso. Le braccia, i glutei, le gambe si rassodano, il ventre si appiattisce, i muscoli pettorali si tonificano e, di conseguenza, anche il seno».
La caratteristica principale di questa danza è la capacità di isolare i movimenti, cioè muovere una determinata parte del fisico tenendo immobili le altre: ciò consente di aumentare la consapevolezza del proprio corpo e il contatto con sé stessi.

Questa disciplina, inoltre, promuove il ritorno alla respirazione addominale, quella dei bambini, più naturale e profonda e l’abbandono di quella toracica, più superficiale, tipica delle persone ansiose: anche a questo scopo alcuni suoi principi si utilizzano nella preparazione al parto. Permette il recupero delle energie, l’accettazione del corpo e viene pertanto usata come terapia antidepressiva specifica per le donne.

«Secondo la teoria psicologica della bioenergetica, in ogni persona, alle varie contratture muscolari corrispondono dei blocchi emotivi: smuovendo determinate zone si ha quindi modo di attivare un lavoro sul proprio sé» spiega Ileana.
Le parole chiave per definire questa danza potrebbero quindi essere: fascino, armonia, benessere; essa è infatti ricca di fascino e aiuta a sentire e vivere meglio la propria femminilità, è un’arte che dona armonia al corpo ed alla mente e che infonde benessere in chi la pratica. Per informazioni: maccari.ileana@gmail.com

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Pubblicato il 12 Aprile 2023
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