La protesta degli studenti del Frattini: “Rivogliamo il nostro liceo artistico creativo e originale”
Manifestazione degli studenti del liceo artistico di Varese che chiedono il ritorno al clima frizzante ed estroso che ha sempre caratterizzato la comunità scolastica. La dirigente si dice sorpresa ma pronta a collaborare con i ragazzi
Non è andata in classe questa mattina, martedì 4 aprile, una parte degli studenti del liceo artistico Frattini di Varese. I ragazzi si sono ritrovati nel piazzale antistante, quello del palazzetto, per mostrare il dissenso verso la dirigente che, asseriscono, non li ascolta e ha cancellato lo spirito che è sempre stato di questa scuola creativa, originale ed estrosa:« Questo ambiente non è compatibile con la dirigente».
Sul palcoscenico occasionale dato dalle scalinate del palazzetto, in tanti hanno dato voce al proprio malessere, situazioni spesso personali di chi non si sente ascoltato, capito, supportato nelle scelte. Una protesta pacifica, in un clima rilassato sotto lo sguardo di carabinieri e agenti di polizia in divisa e in borghese che li guardavano da lontani.
Nell’ottobre 2021 si erano ritrovati nello stesso piazzale per protestare contro i limiti e i problemi strutturali della scuola. Quest’anno, alle difficoltà legate alla struttura si sommano quelle della convivenza.
LA REPLICA DELLA DIRIGENTE PONTIGGIA
Gli anni della pandemia sono alle spalle ma il clima rigido che l’emergenza sanitaria ha imposto è difficile da superare, almeno nell’immaginario di chi ha ricordi, spesso nostalgici e un po’ romantici, del precedente passato. Questa è la lettura che la dirigente Anna Pontiggia fa della protesta che, afferma: « Ci ha colto di sorpresa perché dialogo e confronto ci sono sempre stati. La mia porta è aperta e ogni criticità condivisa».

La dirigente è consapevole delle pecche che il covid ha lasciato: « Non abbiamo il bar, è vero. Ma è un’eredità del tempo della pandemia quando la sala che lo ospitava è stata trasformata in un’aula capiente. Ora, in consiglio di istituto, è stato deciso di ripristinarlo e metteremo a bando l’attività già dal mese di maggio per il prossimo anno. La pausa pranzo per chi ha i rientri è effettivamente di soli 20 minuti ma è anche questo un retaggio dell’orario dello scorso anno, durante l’emergenza, secondo un programma condiviso su un tavolo territoriale legato ai trasporti pubblici. La mancanza di spazi in questo liceo è storica: abbiamo tante attività, laboratori e manca sempre un’opportunità in più. E questo la dice lunga sulla creatività che viene espressa. La Provincia è al lavoro per rispondere alle nostre esigenze, ma ci sono dei tempi tecnici. Prendo comunque questa manifestazione di disagio per uno sprone a migliorare ulteriormente il clima della scuola. La comunità del Frattini deve trovare il suo equilibrio e la sua armonia: è un compito che spetta a tutti. Finché c’è rispetto, il confronto può essere solo costruttivo».
In piazza, a metà mattinata, il numero dei ragazzi è dimezzato ma chi rimane prosegue nel racconto di una scuola che dovrebbe ritornare a essere luogo di socialità dei giovani, dove trovarsi, conoscersi e realizzarsi. E al Frattini l’esigenza di leggerezza e originalità è anche maggiore.
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