La sentenza della Cassazione fa chiarezza sulla vendita della cannabis light: controlli a campione nei negozi
Si fa chiarezza sulla vendita di oli, inflorescenze, resine e foglie che non possono essere vendute se hanno anche una quota minima di THC. Sono 16 i comuni del Varesotto che hanno esercizi commerciali di questo tipo
Partirà presto in provincia di Varese una campagna di controllo sulle attività che vendono sostanze derivate dalla canapa per verificare che i prodotti non contengano alcun livello di THC.
È stato annunciato in Prefettura a Varese di fronte ai rappresentanti di 16 i comuni convocati per il Comitato per l’ordine e la sicurezza provinciale questa mattina dal Prefetto Salvatore Pasquariello.
Al centro dell’incontro la sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite e il successivo provvedimento del ministero sulla vendita di sostanze derivate dalla canapa in particolare oli, inflorescenze, foglie e resine.
La direttiva inviata a tutti i prefetti impegna ad avviare, d’intesa con la Questura, attività di monitoraggio e controllo. Il Prefetto invierà un’informativa a tutti gli enti pubblici per spiegare loro la situazione nel caso di aperture future.
La sentenza della Cassazione prevede:
Deve essere esclusa in radice la tesi difensiva del cd. “doppio binario” (lecito/illecito), a seconda del superamento o meno della soglia dello 0,5% di principio attivo che non ha alcun aggancio normativo; la detenzione per la vendita, la messa in commercio e la vendita di cannabis (foglie, inflorescenza, olio, resina) sono tutte condotte alternativamente previste e sanzionate come reato dal D.P.R. n. 309, cit., art. 73, commi 1 e 4.
Il prefetto ha presentato la richiesta del Ministero di verificare che non ci sia più promiscuità al momento della commercializzazione dei 4 derivati della cannabis light autorizzata in agricoltura e nell’industria ma con 7 sole finalità.
Presto, dunque, partirà una campagna di controllo nei negozi per verificare il rispetto dei limiti imposti dalla normativa. Al tavolo sedevano i comuni che hanno già presenti nel loro territorio esercizi commerciali ma il Prefetto invierà un’informativa a tutti gli enti pubblici per spiegare loro la situazione nel caso di aperture future.
I comuni convocati erano: Varese, Arcisate, Albizzate, Castellanza, Cocquio Trevisago, Gallarate, Gavirate, Besnate, Besozzo, Busto Arsizio, Cantello, Luino, Orino, Induno Olona, Sesto Calende e Tradate.
Il Prefetto Pasquariello ha sottolineato il valore della pronuncia della Corte di Cassazione a sezioni riunite che fa chiarezza definitiva in un ambito spesso oggetto di interpretazioni contrapposte sul limite di tolleranza dei livelli di THC: la sentenza indica che la Legge 42 del 2016 promuove esclusivamente la coltivazione agricola e la lavorazione industriale in 7 precisi campi, mentre nel commercio di inflorescenze, foglie, olii e resine non è legale alcuna percentuale, nemmeno minima.
I sette campi ammessi sono:
a) alimenti e cosmetici prodotti esclusivamente nel rispetto delle discipline dei rispettivi settori; b) semilavorati, quali fibra, canapulo, polveri, cippato, oli o carburanti, per forniture alle industrie e alle attività artigianali di diversi settori, compreso quello energetico; c) materiale destinato alla pratica del sovescio; d) materiale organico destinato ai lavori di bioingegneria o prodotti utili per la bioedilizia; e) materiale finalizzato alla fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati; f) coltivazioni dedicate alle attività didattiche e dimostrative nonché di ricerca da parte di istituti pubblici o privati; g) coltivazioni destinate al florovivaismo»
La questura, dunque, avvierà dei controlli a campione per verificare il rispetto della normativa da parte degli esercizi commerciali.
Sulla questione, però, è stato deciso di intensificare le attività di informazione e formazione all’interno delle scuole, tra i ragazzi mentre dal punto di vista del contrasto allo spaccio il Prefetto ha ricordato come sia partita una campagna che vede coinvolti anche i militari aviotrasportati per operazioni mirate nei boschi del Varesotto.
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