La “svolta” sui vaccini in Italia è partita da una videochiamata organizzata in riva al lago di Varese
Il cambio di passo del Generale Figliuolo è stato aiutato dall'intervento di un varesino illustre in grado di far dialogare il commissario straordinario con la più importante donna nell'industria farmaceutica e il ceo di Pfizer
Quando il generale Francesco Paolo Figliuolo accettò l’incarico di Commissario Straordinario per l’emergenza Covid dal Presidente del Consiglio Draghi, la situazione era difficilissima.
La sua nomina aveva lo scopo di sostituire Domenico Arcuri, in quel momento impantanato nella campagna vaccinale. L’effetto dell’arrivo di Figliuolo fu importante. La sua nomina risale all’1 marzo 2021 quando il Presidente del Consiglio Mario Draghi incaricò il generale quale Commissario Straordinario per l’ emergenza COVID-19 , subentrando a Domenico Arcuri. Sotto la sua struttura commissariale, per la prima volta il 28 aprile 2021 si sono è raggiunto il mezzo milione di somministrazioni di vaccini anti COVID-19. Una vera svolta che cambiò il corso della pandemia in Italia, che ricordiamo essere stato il paese occidentale ad essere stato colpito.
Tutto questo ci è noto: ma non sappiamo invece che quella svolta è nata su una scrivania di Varese, davanti a un computer della città giardino dove è stato possibile riunire, grazie alle conoscenze di un varesino illustre, delle persone che hanno potuto fare la differenza, procurando innanzitutto quei vaccini che l’Italia non sembrava essere in grado di ottenere.
«I responsabili della campagna di vaccinazione in Italia erano il Generale Francesco Paolo Figliuolo e il Generale Antonio Battistini (in altro nella foto)». A raccontare di quel periodo è Alfredo Ambrosetti, consulente aziendale da quando questa definizione nemmeno era arrivata in Italia, fondatore del mitico Forum Ambrosetti di Cernobbio, che lo ha portato a tu per tu con tutti i principali protagonisti della storia del dopoguerra e varesino doc: «Il Generale Figliuolo operava all’esterno per garantire che tutte le complesse operazioni di vaccinazione andassero nel migliore dei modi, il Generale Battistini gestiva la sede, intercettando le novità rilevanti della giornata per concordare con Figliuolo il da farsi per il giorno dopo. L’obiettivo era quello di vaccinare 500.000 italiani al giorno ma c’era un problema: non c’erano vaccini».
Cos’è successo poi?
«Il 22 marzo 2021 si è svolta, su Zoom come era diventato d’uso all’epoca, una sessione di incontri dell’Associazione Per il Progresso del Paese da me fondata, che vedeva protagonista Ornella Barra, Chief Operating Officer di Walgreens Boots Alliance, società di distribuzione farmaceutica multinazionale che ha oltre 500 mila dipendenti nel mondo, un’italiana considerata dalla rivista Forbes una delle 5 donne più potenti ed influenti al mondo. In quella sessione le chiesi se sarebbe stata disponibile a ricevere dai Generali Francesco Paolo Figliuolo e Antonio Battistini richieste di suggerimenti riguardanti il loro importantissimo compito per il Paese».
Una richiesta a cui Ornella Barra, che conosceva e stimava Ambrosetti da decenni, non esita a dire di sì: e cosi, sempre su Zoom, il 6 aprile 2021 è stato possibile riunire i Generali Figliuolo e Battistini con la dottoressa Barra, sotto l’egida dei “padroni di casa virtuali” Alfredo Ambrosetti e sua moglie Lella. «In quella riunione, il Generale Figliuolo ha informato la dottoressa Barra di tutti i problemi che aveva per adempiere il suo piano d’azione, il primo dei quali era naturalmente l’insufficienza di vaccini, e le ha chiesto se potesse facilitare il suo contatto diretto con i numeri uno mondiali dei gruppi produttori di vaccini» spiega Ambrosetti, primo testimone dell’incontro. Per Ornella Barra furono necessarie poche ore per mettere in contatto i due generali con il CEO di Pfizer, Albert Bourla.
Il 12 aprile Figliuolo e Battistini potevano direttamente portare a termine la prima call con lui, e due giorni dopo l’Unione Europea avrebbe ricevuto un aumento di 50.000.000 di dosi, anticipo di fornitura, di cui all’Italia ne vengono forniti circa 7.000.000. È stata la prima di una serie di call che ha sbloccato definitivamente la situazione: il 28 aprile seguente, erano già state raggiunte le 500.000 dosi somministrate. Tutto, secondo quanto spiega Ambrosetti, da quella call su Zoom, ispirata dal lago di Varese.
«Il seme gettato, grazie al Suo autorevole intervento, è già diventato una piccola pianta in pochissimo tempo. Ho provveduto a ringraziare la Dottoressa Barra per il pronto ed efficacissimo intervento. Un cordialissimo saluto a Lei e i nostri ossequi alla Sua Signora» scrive il generale Antonio Battistini a Ambrosetti dopo l’operazione, mentre il generale Figliuolo si è invece rivolto direttamente all’allora Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per spiegargli che, se sono riusciti a risolvere cosi brillantemente il problema vaccini nella primavera del 2021 è stato grazie alla mediazione della dottoressa Barra – e alla capacità di Alfredo Ambrosetti di metterla in contatto con loro – chiedendo un concreto segnale di ringraziamento per la cittadina italiana in America, che tanto si è adoperata per la sua madre Patria. Tant’è che il Generale Figliuolo il 22 maggio 2022 scrive poi ad Ambrosetti in un messaggio: «Mi consenta di esprimerle, ancora una volta, il vivo ringraziamento per la disponibilità dimostrata e per l’impegno profuso nei momenti più difficili della pandemia» un impegno che ha raggiunto il mondo da Varese, in una delle case in cui eravamo chiusi tutti.
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