Le donne e la Resistenza: uno spettacolo apre le celebrazioni per il 25 aprile a Varese

Staffette, partigiane, sostenitrici, vite alla ricerca di nuove prospettive dopo anni di confinamento tra le mura domestiche. Nei venti mesi tra 1943 e 1945 tante ragazze e donne – in modo diverso – parteciparono alla Resistenza, guadagnando anche un nuovo ruolo nella Storia dopo che il fascismo le aveva ridotte solo a mogli e madri (foto: gruppo di partigiani tra cui le sorelle Lina e Liliana Cecchi, Pistoia, 1944)1401151.

La figura della donna della Resistenza viene evocata e raccontata da uno spettacolo il 17 aprile alle 21.00 al Salone Estense di Varese: è il momento di apertura di una serie d’iniziative in vista del 25 aprile.

Rocco Cordì di Anpi apre queste importanti celebrazioni che evocano il ruolo delle donne nella resistenza e della battaglia per conquistare pari dignità nel lavoro e nella vita. Il testo è frutto dell’assessore alla cultura, Enzo Laforgia, che ha assemblato testimonianze tratte dal libro di Macchione Editore: “Donne varesine tra un guerra e resistenza”, passando dal decalogo piccola italiana alla mozione comitato liberazione, all’ironia sul sesso forte della donna di Giovannino Guareschi.

Clarissa Pari, educatrice teatrale, in queste letture evocative, ha unito le persone, le motivazioni e le generazioni. Da Gisa Legatti, attivista varesina degli anni Trenta, alle giovani studentesse, come Loren Mirasci e Laura Malnati,  che fanno della loro passione per il teatro testimonianza, a Marita Viola autrice di un testo dedicato a sua madre. All’ospite artista emozionante Cristina Barzi cantante e performer.

Antonia Calabrese con tutte le preziose volontarie di “Varese in Maglia” che omaggeranno i lettori con la creazione dei papaveri rossi simbolo di libertà.Il professore Andrea Minidio evocherà la visione della donna nel fascismo e dalle parole di Mussolini. Ogni epoca e’ testimonianza.

“Ogni memoria può insegnare ,ogni presente può evocare e agire! Si racconta del contributo che le donne hanno portato alla resistenza anche nel nostro territorio.Il lavoro, le speranze, l’accoglienza, l’accudimento, il combattere in prima linea ,le staffette in zona di confine .Non dimentichiamo chi ha combattuto in passato per la Costituzione italiana e agiamo oggi, contro i tentativi provenienti da più parti che intendono stravolgere la costituzione . La donna da sempre ha lottato non limitandosi ad azioni eroiche di guerra e mai tradendo la propria natura di accudimento seppur mettendosi in gioco fino in fondo per la vita, sia da madre che da guerriera. Anche oggi in altre parti del mondo le donne accolgono e donano sangue ai feriti”.