L’Euphonia di Eugenio Finardi porta a Varese un’onda di grande musica
Diciassette brani diventano un'unica suite, grazie anche al talento di Mirko Signorile e Raffaele Casarano, pianista e sassofonista sul palco con il cantautore
Il cantautore Eugenio Finardi, rispondendo alla domanda di un giovane cronista che gli chiedeva come sceglieva i suoi turnisti, ovvero i musicisti che lo accompagnano in tournée, ha detto: «Non chiamo mai turnisti, ma affido la mia musica ad artisti chiedendo di interpretarla con la loro sensibilità, cioè di farla propria, come se non fosse più mia».
Mirko Signorile e Raffaele Casarano, rispettivamente pianista e sassofonista, hanno preso sedici brani di Finardi e ne hanno fatto una suite, “Euphonia”, da ascoltare senza interruzione. Un’onda lunga di note e parole in cui le singole canzoni diventano strofe di un unico pezzo. «Una modalità di ascolto che è un’elevazione dello spirito» ha detto Finardi prima di iniziare il concerto al Teatro Apollonio di Varese.
Ascoltare “Euphonia” è una vera e propria esperienza che va ben al di là di quello che siamo abituati a vivere quando andiamo a un concerto. Non si tratta di normalità o anormalità, ma di qualcosa di diverso che invita con una spinta gentile le persone a entrare in un flusso continuo di note. La disposizione sul palco dei tre musicisti, ricorda una partita di tennis. Lo scambio di note tra Signorile e Casarano, posti agli estremi, incrociano la voce di Finardi che al centro del palco asseconda i “colpi” geniali dei due maestri, suggerendone di nuovi.
E così Voglio, Diesel, Katia, Oceano di silenzio, Soweto, Mezzaluna, Le ragazze di Osaka, Dolce Italia, Vil Coyote, Holyland, Estrellita, Ambaraboogie, Un uomo, Un amore diverso, La radio ed Extraterrestre si vestono di note nuove. Negli interludi i due musicisti tessono trame intense che attingono dal blues al jazz, passando per la classica. Signorile, sul finale di “Una notte in Italia”, cantata da Finardi con un’intensità straordinaria, accenna alle Variazioni Goldberg di Bach, mentre il magico sax di Casarano sottolinea nota dopo nota il capolavoro di Ivano Fossati, forse la canzone che lo stesso Finardi avrebbe voluto scrivere. «Sorrido quando leggo sui giornali che questi due grandi musicisti mi accompagnano sul palco. Sono io che li inseguo» ha detto il cantautore al termine del concerto.
“Panta rei”. In “Euphonia” tutto scorre, avvolgendo il pubblico, «il quarto suonatore», libero di applaudire quando vuole o di ascoltare in silenzio fino alla fine.
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