L’Università dell’Insubria chiama il territorio: ci sono 9 milioni di euro da investire in turismo e cultura
L'ateneo fa parte del progetto NODES insieme ad altre sei realtà accademiche. Ha ottenuto il terzo obiettivo: aiutare le aziende in progetti innovativi ne campo digitale e della sostenibilità
Varese e Como sono territori ricchi di storia e di cultura, anche industriale, ed è un valore da far conoscere. L’Università dell’Insubria è tra i 7 atenei del progetto NODES : « Nessuna parola straniera, solo l’acronimo di Nord Ovest Digitale e Sostenibile». A spiegare significato e intento del progetto che vale 112 milioni di euro da bando PNRR è la professoressa Barbara Pozzo del DIDEC dell’Università dell’Insubria, responsabile scientifico dello “Spoke 3” quello assegnato proprio all’ateneo locale per promuovere progetti di innovazione digitale ed ecosostenibili nei settori turismo e cultura: « Nel mandato che abbiamo ricevuto, ho voluto inserire anche il settore tessile per l’importanza che ha avuto storicamente nello sviluppo industriale e territoriale».
7 UNIVERSITA’ PER 7 OBIETTIVI
NODES vede l’alleanza di sette università del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Lombardia, presente con l’Insubria e l’Università di Pavia. Ha sette obiettivi principali suddivisi tra gli atenei: il centro di riferimento è il Politecnico di Torino che fa da hub: « All’interno di ogni singola tematica però, – spiega la professoressa Pozzo – ci può essere una collaborazione con le altre realtà accademiche. Ciascun ateneo può coinvolgere 7 docenti negli altri progetti. Così, in quello che coordino, lavorano 7 professori dell’ateneo di Torino, 7 della Valle d’Aosta e 7 del Piemonte Orientale mentre altrettanti docenti dell’Insubria stanno partecipando al progetto sull’industria del verde in capo a Torino. Inoltre prendono parte allo Spoke 3 esperti dell’UniSalento di Lecce e dell’UniSannio di Benevento. Questo è un modo molto efficace di collaborare tra atenei, confrontandoci e diffondendo modelli operativi positivi».
IL BANDO NODES con tutti e 7 gli obiettivi
IL 20 APRILE SARANNO PRESENTATI I BANDI
In concreto, l’Università dell’Insubria, che ha appena costituito la squadra con professori e ricercatori assegnisti dedicati a NODES, si propone come consulente scientifico nei bandi a disposizione di aziende, enti e altri soggetti che vogliano investire in processi innovativi di digitalizzazione e sostenibilità nei due settori di riferimento, turismo e cultura: « Progetti legati, per esempio, alla promozione marketing digitale dei beni di un territorio, piuttosto che alla creazione di spazi o musei virtuali dove far rivivere storicamente la vita di un borgo, di un’attività, di una filiera produttiva. Sono tante le idee che potrebbero ottenere i fondi messi a bando – spiega ancora le responsabile scientifica – Il 20 aprile prossimo li presenteremo in occasione di un evento a Città Studi di Biella e poi ci sarà tempo fino a giugno per avanzare le proposte. L’Università dell’Insubria supporterà i concorrenti che vedranno approvati i propri progetti con consulenze e formazione».
Sono tre i dipartimenti dell’Insubria coinvolti nello SPOKE 3 del NODES: il Disuit, Scienze Umane e dell’Innovazione, il Dieco, Economia di Varese e il Didec, Diritto, Economia e Culture di Como. « Il nostro ateneo vanta professionalità elevate – spiega la professoressa del Didec – Come giurisprudenza siamo il quarto corso in Italia. Questa è un’ottima opportunità per metterci al servizio del territorio e unire le forze per crescere».
La professoressa Barbara Pozzo
9 MILIONI DI EURO PER PROGETTI DA REALIZZARE ENTRO IL 2025
Lo Spoke 3 in capo all’Insubria mette a disposizione 9 milioni di euro da investire nei prossimi 3 anni: il termine è il 30 settembre 2025 salvo possibilità di prolungare fino a febbraio 2026.
I bandi sono rivolti a tutte quelle aziende, piccole e medie imprese, operanti nel settore dell’industria del turismo e della cultura. Sul sito www.ecs-nodes.eu sono state pubblicate tutte le informazioni necessarie per poter attivare l’iter di iscrizione.
Per coordinare le attività e indirizzare le progettualità è stato creato uno “Stakeholder Committee” coinvolgendo gli enti e le associazioni più importanti del territorio, come ad esempio Confindustria e ConfCommercio delle due province. Incubatore è stato individuato ComoNext.
PRESENTE E PASSATO DELL’INDUSTRIA TESSILE: UN CAPITALE SU CUI INVESTIRE
Nel progetto, il tessile e la sua storia sono indicati esplicitamente: « A Como la gelsicoltura ha una tradizione secolare: perchè non investire in questo patrimonio presente e passato, destinato a un pubblico forse di nicchia ma che cerca esperienze di qualità? Il made in Italy è sicuramente un patrimonio di storia, cultura, qualità, innovazione e tendenza di grande valore» Nel territorio varesino è Busto Arsizio, chiamata la piccola Manchester, a offrire grandi potenzialità nel campo culturale e turistico industriali: « Le aziende stesse possono fare cultura e accompagnare il turista attraverso le fasi della sua storia per arrivare fino alla produzione odierna».
Non manca l’aspetto della sostenibilità legato soprattutto al consumo dell’acqua ma anche a una nuova emergenza in decisa crescita: i rifiuti del “fast fashion”.
« L’Università dell’Insubria si mette a disposizione del territorio. È una bella occasione per avviare un lavoro proficuo per tutti».
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