Maestra sospesa per due preghiere? Allora sospendiamo anche Dante, Michelangelo e Manzoni

La rubrica settimanale "Il prof tra i banchi", curata da Alberto Introini, tratta argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane

Generico 10 Apr 2023

Marisa Francescangeli, maestra elementare in provincia di Oristano, lo scorso 22 dicembre – ultimo giorno prima delle vacanze natalizie – fa recitare un Padre nostro e un’Ave Maria ai suoi alunni di 8 anni. Due famiglie della classe si lamentano con la preside.

Perché se ne parla tanto in questi giorni? Perché proprio in questi giorni la maestra Marisa è sospesa dall’insegnamento (e dall’essere stipendiata) per quelle preghiere natalizie: l’Ufficio scolastico le ha inflitto come provvedimento 20 giorni senza lavoro e senza paga, dal 25 marzo al 15 aprile appunto. La maestra ha dichiarato che farà ricorso in Tribunale.

C’è chi sostiene, come il giornalista Alex Corlazzoli su Il fatto quotidiano, che “quell’insegnante andava licenziata perché ha manipolato le menti di innocenti bambini, li ha obbligati a fare un atto contro la loro volontà; ha abusato della sua libertà d’insegnamento per imporre la propria ideologia cristiana cattolica”.

E chi come Vittorio Sgarbi, d’altra parte, che vuole dare un premio alla maestra, perché “la preghiera è un atto di disciplina e intelligenza, che ricorda le nostre tradizioni culturali”; invita anzi il Ministro Valditara a richiamare i funzionari dell’Ufficio scolastico della zona, che – secondo il critico d’arte – sono “dei dementi” e devono vergognarsi della decisione presa.

Nella classe di Oristano, tutte le famiglie avevano scelto la religione cattolica. Ogni anno nelle mie classi ho alcuni studenti atei, ebrei, musulmani. Per fortuna nessuno ha mai avuto da lamentarsi quando spiego l’Inno alla Vergine dell’ultimo canto del Paradiso dantesco, o le crociate in storia medievale, o la Provvidenza nel romanzo di Alessandro Manzoni.

Provvedimento esagerato
Per quanto mi riguarda, il provvedimento contro la maestra è del tutto esagerato e immotivato. Se quei due genitori si sono lamentati di una preghiera, e l’Ufficio scolastico ha dato ascolto a due genitori (e non a duecento), qualcosa non va nell’assetto istituzionale, perché sconfina nella politica e nelle ideologie. E quando si privilegiano le ideologie al posto delle idee – questo sì – è manipolare la realtà, oltre che privare per 3 settimane i bambini della loro maestra di storia, geografia e musica. Se si richiama il fatto che lo Stato italiano dev’essere laico per Costituzione, così come anche la scuola pubblica, la critica alla maestra è legittima, ma la sospensione comunque spropositata.

4 consigli provocatori di coerenza
Alle famiglie che si sono lamentate di due preghiere natalizie, alla preside e al dirigente dell’Ufficio scolastico sardo – se vogliono essere coerenti fino in fondo su questa linea della laicità – farei queste proposte. Sono rivolte anche a chi critica aspramente la maestra e inneggia alla laicità assoluta del  servizio scolastico pubblico. Consigli di coerenza, semplici e pratici.

1. Chiedete che non vengano più studiati in classe la Divina Commedia di Dante, la Gerusalemme liberata di Tasso, I Promessi sposi di Manzoni e molte altre opere letterarie di valore immenso.
2. Proponete di eliminare dai manuali i filosofi cristiani, da Sant’Agostino a San Tommaso d’Aquino.
3. Pretendete che sia tagliato il 90% del programma di storia dell’arte: da quella cristiana a quella gotica, dalla medievale alla barocca. Niente Giotto, niente Piero della Francesca, niente Michelangelo.
4. Esigete e richiedete che i vostri figli vadano a scuola nelle vacanze di Natale e di Pasqua, e che il calendario scolastico istituisca 10 giorni di vacanze nelle feste laiche di Halloween e Carnevale.

Altrimenti, sono solo chiacchiere poco coerenti e viziate dall’ideologia.

(foto Pexeles)


Alberto Introini, dopo aver insegnato in vari licei della provincia di Varese, dal 2008 è docente di Italiano e Storia presso l’Istituto Elvetico di Lugano (Svizzera). Ha due lauree, in Lettere-Filosofia (2002, Università Statale di Milano) e in Storia (2022, Università di Zugo, Svizzera). Iscritto dal 2004 all’Ordine dei Giornalisti di Milano, ha pubblicato 4 libri. Partecipa come relatore o moderatore a diversi eventi culturali nel nord Italia. La sua rubrica settimanale “Il prof tra i banchi” tratterà argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane.

Prof. Alberto Introini
Docente e scrittore
@intro.prof

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Pubblicato il 13 Aprile 2023
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Commenti

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  1. Giacomo Alessandro Cattaneo
    Scritto da Giacomo Alessandro Cattaneo

    Bravo prof Introini
    ottima analisi non solo per il contesto delle preghiere ma sopratutto per l’ipocrisia di alcuni genitori a cui stan bene certe “licenze vacanziere ” della cristianità
    Suggerisco alla preside di reintegrare al volo la maestra dato che in terra sarda gli eventi religiosi di origine cristiana sono molto sentiti
    Giacomo

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    Aggiungerei anche di sospendere qualsiasi finanziamento all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche. Tale “materia” costa infatti 1.250.000.000 € come si evince da questa semplice indagine:
    https://www.icostidellachiesa.it/insegnamento-della-religione-cattolica-nelle-scuole/

    Soldi che si potrebbero spendere per migliorare sicuramente gli edifici ed anche la qualità dell’insegnamento stesso. Per il resto sono d’accordo, la coerenza è importante anche in ambito finanziario.

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