Pallacanestro Varese, parla l’avvocato Storelli: “Pronti a lottare contro la sentenza”

«Non condividiamo la sentenza, siamo in attesa delle motivazioni e non appena arriveranno faremo reclamo in maniera forte e dura». Florenzo Storelli, 60 anni, è l’avvocato di Lucca con una solidissima esperienza nel campo del diritto sportivo chiamato a difendere la Pallacanestro Varese nel caso che, in primo grado, ha portato alla pesantissima penalizzazione di 16 punti in classifica e al deferimento per tre anni del presidente Marco Vittorelli.

Storelli sarà uno dei componenti fondamentali del team legale schierato dalla società biancorossa: con lui ci sarà anche l’avvocato Giampiero Falasca, del foro di Roma, partner dello studio internazionale DLA Piper e a sua volta esperto sia nell’assistenza alle grandi imprese sia nell’ambito dello sport professionistico. Del gruppo farà parte anche Sergio Terzaghi, l’avvocato di Varese che già collabora con il club e che è un uomo di fiducia dello stesso Scola.

Dal suo studio di Lucca, intanto, l’avvocato Storelli ripercorre con Varesenews l’udienza che ha portato al -16 in classifica. «La richiesta della Procura era addirittura quella della retrocessione per la Pallacanestro Varese – spiega – o in seconda istanza una penalizzazione di 16 punti. Il Tribunale ha già attenuato la prima richiesta accogliendo quella subordinata che però noi, innanzitutto, non condividiamo e che comunque riteniamo eccessiva, sproporzionata».

Il rapporto con il club diretto da Luis Scola è, in queste ore, strettissimo: «La società è molto presente e il confronto tra di noi è continuo – garantisce Storelli – Siamo pronti a lottare in tutte le maniere per ricorrere contro questa sentenza. Attendiamo le motivazioni che potrebbero arrivare nel giro di qualche ora o nel weekend o a inizio settimana: abbiamo tempo fino alle 14 del giorno successivo per depositare il ricorso e naturalmente stiamo definendo le strategie difensive».

L’avvocato saluta con favore l’arrivo nel team difensivo del collega Falasca e, come prevedibile, non può entrare nei dettagli delle prossime mosse. Ma sottolinea come ci siano gli estremi per agire in Appello contro decisioni, lo ribadisce per l’ennesima volta, «che non possiamo condividere».

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