Parte da Busto il road show di Confindustria Varese: “Fermare il declino partendo dai nostri punti di forza”
Trasformare la provincia in una wellness destination, raccordare logistica e impresa, far emergere talenti startup frenando la fuga dei giovani. Questi gli obiettivi che troveranno casa nella nuova sede di Castellanza
È partito da Busto Arsizio e più precisamente dalla sede di Eolo sul Sempione il road show di Confindustria per raccontare le linee strategiche del progetto #Varese2050 che culminerà con l’apertura di Mill, la nuova sede dell’associazione degli industriali della provincia di Varese che dovrebbe sorgere a Castellanza, proprio di fianco alla Liuc.
Non solo di edifici nuovi si tratta ma di una strategia che guarda alla crescita economica e sociale dell’intera provincia di Varese e che parte da una sensazione di declino e stanchezza che ormai si avverte in alcuni settori della struttura socio-economica del territorio.
Dopo l’introduzione di Luca Spada, fondatore e presidente di Eolo, che ha fatto gli onori di casa è toccato al presidente di Confindustria Roberto Grassi rappresentare la fase esecutiva del piano: «Andremo in tutto il territorio per raccogliere indicazioni per il piano strategico di un’area policentrica come la provincia di Varese. Punto fermo sarà Mill a Castellanza ma il primo obiettivo è cambiare il modo di fare associazione. Chiediamo impegno a dare contributi ai nostri associati e al territorio e invito a compilare il questionario sulla soddisfazione degli associati che per noi è importantissimo».
Grassi ha spiegato che «la decisione di pensare ad un piano di rilancio è conseguente al rallentamento dello spirito imprenditoriale che abbiamo notato in questi ultimi anni. Partendo dagli asset positivi abbiamo realizzato #Varese2050 che si è servita del Think Tank Strategique di Michael Porter che annovera il professor Fred Alberti dello Iec di Liuc (Institute for Entrepreneurship and Competitiveness).
«2050 nasce dalla necessità di avere una mission di lungo periodo e nasce dalla conoscenza delle esperienze dei migliori. Partendo dallo studio Italia Compete, che raccoglie i dati sulla mappatura dei cluster italiani, l’indice di fermento imprenditoriale, il social progress index e la mappatura di 20 anni di innovazione (brevetti città per città) siamo arrivati al tema della competitività, centrale nel progetto economico e sociale di Varese2050».
Dopo una serie di premesse metodologiche Alberti posiziona la provincia di Varese in base ai vari indici ed emerge che cala la prosperità in provincia di Varese, cala molto anche l’innovazione e la partecipazione al lavoro mentre vanno bene la produttività e la retribuzione. Quella di Varese, però, è la provincia con la crescita più alta della disoccupazione giovanile. Questo per quanto riguarda gli indicatori economici mentre per quelli sociali abbiamo trattato il tema ampiamente in questo articolo dal quale emerge che Varese è 28esima in generale tra le province italiane, 21esima per quanto riguarda i bisogni umani fondamentali, 20esima per benessere e 49 per opportunità.
Dalla mappa delle specializzazioni economiche si evince la forza industriale che hanno settori come quello della plastica, del tessile, degli elettrodomestici e dell’aerospace siamo. Farmaceutica, information technology e servizi di comunicazione sono in crescita.
L’ecosistema imprenditoriale del Varesotto non gode di ottima salute e si capisce dall’indice di fermento imprenditoriale che posiziona Varese 48esima nel 2022, perdendo 4 posizioni rispetto al 2021. Emerge che il tessuto industriale c’è ed è forte, ma innovazione e sviluppo delle competenze sono al palo. Non crescono come dovrebbero gli indicatori sulle startup innovative (33esimo posto con sole 102 startup) e non vengono molto utilizzati strumenti di finanza innovativa che frenano lo sviluppo finanziario.
Le debolezze sono l’invecchiamento della popolazione, la migrazione dei giovani e fuga di talenti, l’occupazione delle donne, il gender pay gap in crescita, il disallineamento delle competenze, lo spostamento del baricentro su Milano e Svizzera, l’erosione della ricchezza cumulata, l’innovazione in forte sofferenza, la mancanza di fermento imprenditoriale, la competitività in declino.
I punti di forza sono natura, paesaggio, benessere, posizione strategica, dotazione infrastrutturale, tradizione manifatturiera, cluster storici (aerospazio, plastica. tessile, meccanica), le specializzazioni emergenti, i brand internazionali, logistica e trasporti (Malpensa), l’elevata propensione all’export, settori ad elevato contenuto tecnologico, cultura e alta densità imprenditoriale, alta produttività della forza lavoro, vocazione sportiva (siamo primi in Italia)
Il simbolo del riposizionamento strategico sarà Mill. Un luogo che avrà come compito quello di trattenere talenti e sviluppare startup, mettere la logistica in sinergia con le imprese, aiutare la provincia di Varese a diventare una wellness destination per chi ama il turismo sportivo e naturalistico.
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