Varese
Rifugi antiaerei di Varese aperti in occasione dell’Ecorun
L’apertura al pubblico di questo interessante sito di interesse storico avverrà nella giornata di domenica 16 aprile dalle ore 10.00 alle 17.00 con ingresso libero e visite guidate circa ogni 45 minuti
Con l’inizio del periodo primaverile e degli eventi cittadini ecco che ripartono anche le aperture al pubblico delle visite presso il rifugio antiaerei ubicato sotto i Giardini Estensi. La prima di queste coinciderà con la manifestazione cittadina “Ecorun Varese” e stiamo parlando di qualcosa di più importante di una semplice gara podistica, poiché l’iniziativa si propone come polo di divulgazione culturale e naturalistico, avendo ottenuto anche i patrocini di Regione Lombardia e Comune di Varese.
Nonostante le molteplici aperture al pubblico effettuate nel corso di questi ultimi anni, non sono ancora molti a sapere che nel sottosuolo dei Giardini Estensi si trova uno dei più interessanti e ben conservati rifugi antiaerei della seconda Guerra Mondiale. Fu il primo di una decina realizzati sotto Varese, costruito in tutta fretta tra l’ottobre 1943 e i primi mesi del ‘44. Si tratta prevalentemente di un tunnel in cemento armato della lunghezza di oltre 140 metri e dotato di due ingressi principali, il primo ubicato in via Lonati, di fronte al parcheggio ACI, attualmente inagibile causa lavori di ristrutturazione e il secondo in via Copelli, dal quale partiranno le visite.
Il tunnel principale è alto poco più di due metri e largo tre, con due lunghe file di panche sui lati della galleria che potevano ospitare sino a 600 persone, le quali affluivano attraverso i due ingressi principali dotati di pesanti porte in cemento, oltre ad un’uscita di sicurezza raggiungibile risalendo per una quindicina di metri una scala a chiocciola, sino a sbucare nella zona superiore dei Giardini Estensi. Là sotto la cittadinanza si precipitava ogni qualvolta suonava l’allarme, e le testimonianze dell’epoca parlano di momenti di calca e di folla impaurita; ci sono stati racconti densi di emozione, come lo svegliarsi di soprassalto nel cuore della notte al suono delle sirene, la fuga precipitosa nei rifugi dove si rimaneva rinchiusi in attesa della fine del pericolo, con il pianto di bimbi terrorizzati e i lamenti di vecchi, donne e persone spaventate: “Ci fecero entrare in quella galleria e poi la milizia bloccò le porte dall’esterno, non ci aprirono più se non dopo alcune ore, alla fine dei bombardamenti, durante i quali sentivamo terribili boati che facevano tremare tutta la galleria mentre la luce andava e veniva; qualcuno andò in crisi, urlava e piangeva perché voleva scappar fuori dal bunker ma nessuno gli apriva, mentre altri cercavano di calmare quelli colpiti da crisi di nervi, con il mormorio delle donne che pregavano con il mano il rosario. Poi all’alba finalmente udimmo il rumore dei chiavistelli che avevano bloccato quelle pesanti porte e una volta riaperte tornammo a casa, e subito mi preparai per andare a scuola, dopo una notte insonne e di paura. Ricordo ancora bene quei drammatici momenti, anche se ero solo una bambina!”. Questa è la testimonianza di un’anziana donna che, visitando il rifugio in occasione della sua apertura al pubblico, ha rivissuto quei tragici momenti raccontandoli ancora con intensa emozione agli speleologi che l’accompagnavano.
Varese venne infatti bombardata varie volte, soprattutto verso la fine del ‘44, quando le famose “fortezze volanti” degli alleati colpirono gli stabilimenti dell’Aermacchi, seminando morte e distruzione su gran parte della città.
Grazie alla fattiva collaborazione tra l’amministrazione comunale di Varese e il Gruppo Speleologico Prealpino si è finalmente potuto realizzare un progetto per il recupero e la valorizzazione di questo importante sito, iniziativa strutturata in due differenti fasi; la prima attraverso operazioni di bonifica del bunker, ovvero un duro e pesantissimo lavoro per rimuovere materiali e attrezzature depositate all’interno delle gallerie, la pulizia delle pavimentazioni e delle scale verso l’uscita di sicurezza e l’abbattimento di opere murarie interne realizzate nel dopoguerra, rendendo il percorso più agevole e, finalmente, nella primavera del 2011, l’apertura ufficiale al pubblico, una cerimonia svoltasi alla presenza di numerose Autorità tra le quali il sindaco di Varese.
L’apertura al pubblico di questo sito di interesse storico avverrà nella giornata di domenica 16 aprile dalle ore 10.00 alle 17.00 con ingresso libero e visite guidate circa ogni 45 minuti.
Per partecipare ci si può presentare direttamente all’ingresso del bunker in via Copelli, alle spalle delle piscine comunali. E’ tuttavia gradita la prenotazione inviando una mail a info@speleoprealpino.it.