Sarà attivato un tavolo per risolvere il problema della presenza notturna di estranei all’ospedale di Gallarate

Oltre al presidio fisso di Polizia ribadito dal Prefetto in occasione della riunione del Comitato per l'Ordine e la sicurezza, il direttore dell'Asst Valle Olona ha parlato dei senza tetto al Sant'Antonio

Sarà istituito un tavolo speciale per affrontare il tema dei vandalismi e della sicurezza all’interno dell’ospedale di Gallarate. Se ne è parlato questa mattina durante la riunione del Comitato sulla sicurezza e l’Ordine pubblico convocato dal Prefetto salvatore Pasquariello a cui hanno preso parte anche i vertici delle due Asst varesine. Il direttore Eugenio Porfido dell’azienda bustocca ha parlato di un impegno da parte del Prefetto per attivare due posti di polizia sia all’ospedale di Busto sia in quello di Gallarate: « Aspettiamo l’ufficializzazione di questa ipotesi – ha spiegato il dg al termine della riunione – credo che sia in corso da parte della Questura l’acquisizione di nuovo personale assegnato dal Ministero. Una volta ottenuto,  ci vedremo per individuare la migliore collocazione delle postazioni fisse».

La richiesta di sicurezza è diventata urgente soprattutto al Sant’Antonio di Gallarate dove la presenza di senza fissa dimora è problematica. La questione, però, non è semplice da affrontare anche perchè sono situazioni dove non esistono strumenti a disposizione dell’azienda e, tantomeno, delle forze dell’ordine per intervenire in modo drastico. Nel corso della riunione, però, si è deciso di avviare un confronto serrato allargando ad altri attori per affrontare la questione che si protrae da anni.

Tra gli argomenti toccati dal Comitato anche il tema degli ambiti carenti della medicina di base. Anche in questo caso, le situazioni più critiche sono a Castellanza e nel Saronnese. Al tavolo erano seduti anche la Presidente dell’Ordine dei Medici Giovanna Beretta e quello degli Infermieri Aurelio Filippini.

La dottoressa Beretta ha dato un quadro relativo ai medici iscritti all’Ordine di Varese: gli iscritti sono 5149 di cui 2535 uomini e 2614 donne; nell’anno in corso se ne sono iscritti 15. Se guardiano all’eta balza all’occhio l’età media avanzata della classe medica:  sono 284 i medici tra i 20 e i 30 anni, 854 i trentenni, 771 in quarantenni, 826 i cinquantenni, 1542 gli over 60  e 783 gli over 70. Considerando che attualmente si può andare in pensione a 68 anni, emerge che nel giro di poco tempo quasi non terzo dell’attuale forza lavoro lascerà. 

La carenza di personale, sia della dirigenza medica sia soprattutto del comparto, sta diventando sempre più grave. In sofferenza, anche in questo caso, i presidi della Valle Olona con Saronno in evidente difficoltà tant’è che lunedì prossimo arriverà l’assessore regionale Bertolaso invitato dai sindaci del territorio molto preoccupati. Sarà l’occasione, però, per visitare tutte e tre i presidi principali, quindi anche il Sant’Antonio di Gallarate dove si stanno evidenziando pesanti carenze di specialisti. Il direttore Porfido ricorda gli errori di programmazione fatti in passato che stiamo pagando oggi e spiega come la riduzione dei servizi e il ricorso alle cooperative di medici per garantire il servizio siano necessari: « Quello della sanità è un lavoro che non può prescindere dal contatto umano. È chiaro che, nel momento in cui manchino gli specialisti, sia impossibile andare avanti».

Ipotesi per migliorare o, meglio, tamponare la crisi sono emerse. Saranno poi segnalate al Ministero: « Quello che abbiamo davvero bisogno è di una riforma sanitaria che affronti la complessità di un settore molto difficile» ha affermato Porfido.

Tra le ipotesi avanzate durante il confronto con il Prefetto, la presidente dell’ordine dei medici ha rilanciato la possibilità di consentire agli specialisti di rimanere in servizio oltre i 70 anni, dato che già vengono utilizzati dalle cooperative, mentre il direttore Porfido ha sottolineato l’importanza di una contrattazione nazionale che tenga conto di aree più o meno disagiate: « Non è tanto l’ambito della specialità da premiare, quanto le aree meno ambite, più problematiche, o, come nel nostro caso, con una forte concorrenza dall’estero, vedi la Svizzera».

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Pubblicato il 14 Aprile 2023
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