Si chiude con un muro contro muro il confronto sul piano industriale di Neutalia
Posizioni inconciliabili tra la società che gestisce il termovalorizzatore di Borsano (sostenuto dalle amministrazioni di Legnano e Busto Arsizio) e i comitati ambientalisti più radicali. Il piano industriale ora va nei consigli comunali
Un inceneritore per il comitato che si batte contro l’impianto di Borsano, un termovalorizzatore al centro dei un progetto di economia circolare per Neutalia. Si è chiuso con un muro contro muro tra il comitato No Inceneritore e la società che ha preso in gestione l’impianto di Borsano il percorso condiviso per scrivere il piano industriale che governerà la filiera dei rifiuti di un territorio molto vasto.
I vertici di Neutalia erano nella sala Tramogge dei Molini Marzoli a raccontare i contributi portati dagli stakeholders mentre i contestatori (un centinaio) erano davanti al Comune di Busto Arsizio con striscioni e slogan come “ci avete rotto i polmoni” o “no inceneritore”. Alla fine una parte dei contestatori sono apparsi anche ai Molini Marzoli per portare il loro messaggio di contrarietà. Si dissocia dalla protesta plateale dell’ala più dura Emanuele Fiore, consigliere comunale del gruppo misto, così come Stefano Marchionna ci tiene a precisare qui la posizione del comitato No Inceneritore.
L’appuntamento organizzato da Neutalia aveva come obiettivo quello di rendere pubblici i contributi portati dai 28 stakeholder coinvolti tra istituzioni, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e università in un articolato roadshow istituzionale iniziato a febbraio e conclusosi oggi.
Per l’amministratore unico di Agesp, Francesco Iadonisi, bisogna guardare avanti:«Il secondo step sarà l’approvazione del piano nei comuni coinvolti. Nel frattempo c’è un atto di indirizzo per passare alla tariffa puntuale a Busto Arsizio. L’obiettivo, ambizioso ma necessario, è raggiungere l’84% di raccolta differenziata e sviluppare il teleriscaldamento grazie ai contributi del Pnrr».
Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli ha ribadito la sua soddisfazione per l’avvio di un percorso virtuoso: «Sono il più contento a questo tavolo. Ci abbiamo sempre creduto e grazie al sindaco di Legnano e a Menaldi di Amga abbiamo trovato l’alleanza giusta. Non mi piace confrontarmi con chi fa ideologia mentre lo farò sempre con chi vuole dialogare. Mi fido di chi è coinvolto in questo piano industriale enorme».
Il sindaco di Legnano Lorenzo Radice abbatte le barriere tra destra e sinistra: «Intorno a questi progetti bisogna avere la forza di mettersi dalla parte delle nostre comunità e di superare i colori politici. C’è massima fiducia in chi sta gestendo questo piano. Serviva uno scatto per superare la situazione di difficoltà in cui era Accam. Bisogna avere la pazienza di mettersi in ascolto sia da una parte che dall’altra. Con questo piano affrontiamo con una logica sistemica la transizione energetica di cui si riempiono la bocca in molti. Ora bisogna fare».
Il presidente di Neutalia, Michele Falcone, commenta così: «È stato fatto un grande lavoro in questo anno e mezzo. Abbiamo lavorato in una situazione di estrema difficoltà tra l’impianto che era in cattive condizioni e la crisi energetica». Ascolto e dialogo ha permesso di arricchire il piano, come hanno spiegato l’amministratore Stefano Migliorini e la consigliera Claudia Colombo.
Negativi senza appello i commenti di Stefano Marchionna ed Emanuele Fiore per la cosiddetta “restituzione dei risultati” di questo lungo lavoro di ricucitura riuscito fino ad un certo punto: «Non è affatto vero che non vogliamo ascoltare, come ha detto il sindaco Radice – hanno commentato – lo abbiamo fatto per due anni e il risultato è che l’obiettivo è fare soldi, altro che benefit». Ma il tema centrale è la salute: «Non riusciamo a parlare con qualcuno di Ats che si dovrà occupare dell’indagine epidemiologica di cui parla il sindaco Antonelli. La salute è il nostro primo obiettivo».
Neutalia mette nel bilancio due incontri multistakeholder, dedicati rispettivamente agli aspetti tecnico-impiantistici e alle opportunità del Piano Benefit, per arricchire e far evolvere il Piano industriale. Sono state 65 le domande e richieste ricevute che hanno riguardato vari aspetti del piano da quelli tecnico-impiantistici, allo sviluppo dell’impianto; dalla qualità dell’ambiente e della salute alla comunicazione e trasparenza, importanti anche la cultura della sostenibilità e l’ingaggio della comunità.
Gli stakeholder coinvolti sono l’Associazione Amici del Parco Alto Milanese; Associazione Officina delle idee 2.0; Cittadini; Comitato ecologico inceneritore e ambiente di Borsano; Confapi; Consiglieri comunali Comune di Busto Arsizio; Consiglieri comunali Comune di Canegrate; Consiglieri Comunali Comune di Dairago; Legambiente Busto Verde;
Legambiente Lombardia; Tessilvari; Univa – Unione industriali provincia di Varese; Università LIUC; Università degli studi dell’Insubria
Durante il percorso da parte di più stakeholder è stato chiesto lo sviluppo di un hub per il recupero dei tessuti, un impianto per il trattamento dei PAD (Prodotti assorbenti per la persona), lo sviluppo impiantistico per il recupero del materiale plastico e di un impianto per produzione di idrogeno dai rifiuti.
Tra le richieste ricevute nel percorso di engagement, sono emerse numerose domande sulla qualità dell’ambiente e sulla tutela della salute. Nello specifico un percorso verso la carbon neutrality, la riduzione delle emissioni, la richiesta di informazioni sull’indagine epidemiologica e sulla tutela della salute.
Per quanto riguarda la comunicazione e la trasparenza è stato chiesto il potenziamento dei canali di comunicazione e maggiori informazioni sulla gestione dei rifiuti ospedalieri, tutti dati che si auspica vengano pubblicati sul sito. Importante per gli attori del territorio anche la cultura della sostenibilità e l’ingaggio della comunità, individuando un responsabile d’impatto, figura professionale adibita proprio a mantenere il contatto tra territorio e società. Questo ruolo sarà assunto da Agnese Bertello (facilitatrice esperta di processi deliberativi, si occupa di percorsi di dialogo e confronto tra cittadini e enti o aziende). La sua mail è agnese@ascoltoattivo.net.
Sul finire dell’incontro si sono presentati diversi esponenti delle associazioni e dei gruppi che hanno organizzato il sit in davanti al Comune. Attivisti e amministratori (in particolare il sindaco di Busto Arsizio Antonelli) non si sono risparmiati accuse reciproche che, però, hanno distanziato ancora di più le parti.
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