“Affermazioni prive di fondamento”, sulla questione mensa la Macchi spa di Venegono risponde a lavoratori e sindacato
Con una lettera firmata dall'amministratore delegato l'azienda risponde alle questioni sollevate dai lavoratori che ieri hanno scioperato per due ore e indetto il blocco degli straordinari
“Una rappresentazione dei fatti non corrispondente a verità”. Così la Macchi spa di Venegono Inferiore risponde a lavoratori e sindacato in merito alle questioni sollevate ieri nel corso dello sciopero di due ore, in particolare mensa e servizi igienici.
“Alla luce delle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali contenute nell’articolo riguardante la scrivente società, pubblicato in data 16 maggio 2023, contenenti una rappresentazione dei fatti non corrispondente a verità, la Macchi s.p.a. intende precisare la propria posizione – scrive l’azienda in una lettera a firma di Fausto Macchi, vice presidente ed amministratore delegato di Macchi spa – A tal fine occorre partire da una premessa: stante l’oggettiva indisponibilità di spazi all’interno dell’azienda da dedicare alla consumazione dei pasti, la nostra società ha stipulato da anni apposite convenzioni con locali della zona garantendo in tal modo la possibilità a tutti i lavoratori di pranzare con un limitato contributo economico.
Solo in conseguenza del noto periodo pandemico con conseguenti chiusure di esercizi e limitazioni alla mobilità, la società in via eccezionale ebbe a concedere una deroga al generale divieto di consumare pasti in azienda, sia pure nel rispetto di stringenti procedure al fine di assicurare un pieno rispetto delle normative e dei protocolli legati al contrasto al Covid 19, anche autorizzando servizi di catering.
Pur a fronte del miglioramento sul fronte pandemico e della rimozione delle restrizioni in precedenza disposte, su richiesta dei medesimi lavoratori, è stato deciso di continuare a mantenere almeno per il momento il sistema in essere, consentendo quindi ai dipendenti, a loro scelta, di recarsi presso i locali convenzionati ovvero di consumare il pranzo in azienda.
Sono quindi affermazioni totalmente prive di fondamento e veridicità, per esempio, il fatto che i lavoratori “sono costretti a mangiare appoggiati al tornio o seduti per terra” così come l’affermazione che con questo comportamento l’azienda viola le normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
Al contrario la nostra società ha sempre avuto una massima attenzione al rispetto di tutte le normative in tema di igiene e sicurezza sul luogo di lavoro, operando proficuamente in concerto sia con i lavoratori che con le organizzazioni sindacali, come da queste stesse in passato riconosciuto. Sorprende quindi il riferimento a presunte carenze nei servizi igienici che non solo non sono mai state segnalate, ma che soprattutto non corrispondono a veridicità.
Da anni l’azienda ha imboccato un percorso di dialogo e coinvolgimento costruttivo del sindacato su molte questioni ed ha mantenuto, su diretta volontà della Proprietà aziendale, una particolare attenzione nel venire incontro alle esigenze di tutti i Lavoratori, ciò anche per espressa volontà del fondatore della società e suo attuale presidente sig. Luigi Macchi, che li considera come parte di una grande famiglia, tanto è vero che anche recentemente la società è più volte intervenuta con erogazioni liberali volte a risolvere particolari esigenze o problematiche.
L’attuale vertenza trova origine nella richiesta sindacale di sostituire il sistema in essere delle convenzioni con esercizi della zona con l’erogazione di un ticket restaurant del valore di 8 euro giornaliero, a fronte della quale la posizione aziendale è stata semplicemente quella di richiedere di rinviare la discussione ai prossimi mesi quando si dovranno in modo organico trattare anche altre tematiche afferenti il costo del lavoro, come ad esempio il rinnovo del premio di risultato per il triennio 2024- 2026″.
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