Alessandro Maja è capace di intendere e volere, la perizia chiesta dal Tribunale è stata depositata
Lo psichiatra incaricato dalla Corte d'Assise ha escluso patologie mentali per il geometra samaratese che il 4 maggio di un anno fa uccise la moglie e la figlia, oltre a ferire gravemente il figlio
Lo psichiatra Marco Lagazzi, incaricato dal Tribunale di Busto Arsizio di indagare la mente di Alessandro Maja, ha depositato la perizia che stabilisce la capacità di stare in giudizio del pluriomicida che la mattina del 4 maggio 2022 a Samarate ha ucciso la figlia Giulia e la moglie Stefania, oltre ad aver gravemente ferito il figlio Nicolò.
Non risulterebbero, da quanto emerge, patologie mentali tali da escludere la sua responsabilità e il suo aspetto stralunato e confuso che si può vedere ad ogni udienza potrebbe essere semplicemente la conseguenza dell’uso di sedativi o della sua miopia che non gli permetterebbe di mettere a fuoco ciò che vede.
La perizia, anticipata questa mattina da La Prealpina, dovrà essere discussa il prossimo 19 maggio dalle parti ed è prevedibile che la difesa del geometra 57enne non condividerà le conclusioni di Lagazza mentre l’accusa e le parti civili chiederanno di proseguire con il dibattimento.
L’esito confermerebbe, quindi, il lucido piano di Maja che a causa di problemi economici che gravavano sulla sua testa avrebbe progettato lo sterminio dell’intera famiglia che si sarebbe dovuta concludere con il suo suicidio. Un piano non completato in quanto il figlio Nicolò è sopravvissuto, anche se con gravi menomazioni che lo costringono sulla sedia a rotelle, e lo stesso Maja non è andato oltre qualche ferita superficiale autoinferta.
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