Busto Arsizio inciampa nella storia. Posizionate le prime pietre per i deportati della Comerio
Le prime sei pietre d'inciampo sono state posizionate all'ingresso del parco dove fino a qualche decennio fa c'era la fabbrica dalla quale vennero portati via i sei membri della commissione interna della fabbrica il 10 gennaio 1944
Vittorio Arconti, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Giacomo Biancini, Guglielmo Toia. Sono questi i sei nomi che rimarranno impressi nell’asfalto all’ingresso del parco Comerio di via Magenta a Busto Arsizio, proprio dove sorgeva la grande fabbrica, poi demolita.
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Il parco Comerio come un memoriale
Ai sei deportati della Comerio Ercole, il 10 gennaio 1944, sono state intitolate questa mattina (venerdì) le primissime pietre d’inciampo collocate sul territorio comunale, così come avvenuto in questi anni in moltissime città d’Italia e d’Europa. Si vanno ad aggiungere al totem che racconta la storia e al memoriale che li ricorda, oltre la collinetta alberata, e dove ogni 10 gennaio si svolge la cerimonia di ricordo.
Una storia che la città non vuole dimenticare
Le pietre portano i nomi dei membri della commissione interna della fabbrica fondata nel 1885, deportatati nel campo di sterminio di Mathausen a seguito degli scioperi indetti in quei giorni di gennaio in molte fabbriche della zona, compresa quella bustocca, contro il governo nazi-fascista.
L’iniziativa dell’associazione Noi della Comerio Ercole 1885
L’iniziativa è stata portata avanti dall’associazione Noi della Comerio Ercole 1885 che da molti anni preserva e tramanda la memoria di quella vicenda terribile che portò alla morte di Arconti, Gallazzi e Cucchetti mentre Mazzon morì qualche mese dopo la fine del conflitto per gli stenti subiti nel campo.
Chi c’era
Alla presenza del proprietario della Ercole Comerio, Riccardo Comerio (che ancora oggi porta alto il vessillo dell’operosità di queste terre nella sede al confine con Castellanza), della presidente dell’associazione Annalisa Mineve, del sindaco Emanuele Antonelli, del vice Prefetto di Varese Fabio De Fanti, della presidente di Anpi Varese Ester De Tomasi e della sezione locale Liberto Losa, della segretaria generale della Cgil di Varese Stefania Filetti e di alcuni gruppi di studenti sono state poste le sei pietre d’inciampo.
Busto Arsizio e il 25 Aprile
Prima della deposizione sono stati letti dai vari protagonisti una serie di interventi che hanno ricordato la vicenda storica (molto sentita e toccante la lettura recitata dei ragazzi dell’Istituto Fiorini) e che hanno ribadito i valori non negoziabili che sono diventati la base della nostra Costituzione contro tutte le forme di dittatura e di violenza politica. In particolare il sindaco Antonelli ci ha tenuto a ricordare «che Busto Arsizio ha sempre onorato la data del 25 Aprile e continuerà a farlo nel nome di tutte quelle persone che hanno perso la vita per darci pace, democrazia e stabilità».
Commozione anche per Ester De Tomasi il cui padre Sergio, partigiano, fu detenuto proprio a Mauthausen prima di passare al campo per detenuti politici di Gusen.
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