“Ceresio in giallo”, a Patricia Martinelli il Premio alla Carriera
Giornalista, intellettuale a tutto tondo, maestra del giallo a fumetti e storica autrice del “Re del Terrore” Diabolik, è la vincitrice del concorso internazionale riservato a romanzi e racconti gialli, noir, thriller e polizieschi. Domenica le premiazioni
Assegnato a Patricia Martinelli, giornalista, intellettuale a tutto tondo, maestra del giallo a fumetti e storica autrice del “Re del Terrore” Diabolik, il Premio alla Carriera di Ceresio in Giallo, concorso internazionale riservato a romanzi e racconti gialli, noir, thriller e polizieschi. Il premio le verrà consegnato domenica 21 maggio nel Salone Estense di Varese, in occasione della premiazione di tutti i vincitori del concorso.
Patricia Martinelli nasce a Milano Marittima (“a una signora non si chiede l’età”, dice) da famiglia milanese riparata in Romagna per motivi politici (il padre era partigiano, condannato a morte dai fascisti); assidua frequentatrice di Porto Ceresio, è nota soprattutto per aver diretto per 9 anni la testata Diabolik a partire dal 1992 rimanendo poi autrice di punta del “Re del Terrore” per molti anni.
Nata in una famiglia di giornalisti, fin da piccola impara a viaggiare nel mondo. Quando ha ancora 5 anni è con i genitori in Sud Africa, a Johannesburg, dove il padre lavora e dove vive un paio d’anni iniziando lì le elementari. Tornata in Italia, prosegue gli studi intervallandoli con lunghi soggiorni all’estero come nel Kent, vicino a Londra, ma anche in Francia e negli Stati Uniti. Una passione fortissima per le lingue la porta a laurearsi a Mosca in Filologia e Letteratura russa e percorrere in lungo e in largo l’Asia centrale e la Russia da giovanissima.
Dopo alcuni anni di lavoro come interprete, si avvicina al mondo del giornalismo e, quasi per caso, a quello del fumetto grazie all’amicizia con Angela Giussani, creatrice di Diabolik. “Un giorno Angela mi telefonò chiedendomi se avevo voglia di provare a collaborare per loro – racconta – A me veniva un po’ da ridere: non solo non conoscevo il mondo dei fumetti, ma proprio non li avevo mai letti. Però io ero estremamente curiosa. Lo sono sempre stata (“lo sono anche adesso che ho duecento anni”, dice…..) Non mi va di dire di no a priori. Mi chiedono di imparare a scrivere un fumetto? E perché no?”
E così comincia la sua grande carriera di autrice per il giallo a fumetti per la Casa Editrice Astorina mentre in parallelo collabora con Mondadori, Rizzoli e altre realtà di primo piano del panorama editoriale italiano. Il suo esordio nel fumetto è destinato ad avere un grande futuro tanto che, dopo essere passata alla Casa Editrice Universo ed esserci rimasta addirittura 20 anni, torna a Diabolik da Direttore responsabile e Direttore editoriale, chiamata da Luciana Giussani dopo la morte di Angela.
“Riuscii in pochi mesi a riportare Diabolik mensile. E poi depositai altre due testate: il Grande Diabolik, numero estivo di formato più grande, e un’altra testata di ristampe. E soprattutto riuscivo, spesso e volentieri a inserire temi sociali all’interno delle storie di Diabolik. I lettori capivano. E apprezzavano.”
Dopo 9 anni al vertice, lascia con la morte di Luciana ma continua per lunghissimi anni a collaborare. “Adesso scrivo ancora – dice – ho vinto dei premi letterari, scrivo racconti che pubblicherò. E faccio la giurata per vari premi letterari. Sono severissima. No, non sono così severa. Però non sopporto il brutto italiano (amo i congiuntivi), e neanche le storie noiose. O, quasi peggio, pretenziose. E poi, vale la mia vecchia regola: una storia deve raccontare qualcosa, e ti deve restare un po’ nella mente, addirittura nel cuore.”
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