Città di Varese, Amirante ancora deferito: “Impugnerò sicuramente le motivazioni”
Il presidente biancorosso è stato inibito per 4 mesi dal Tribunale Federale Nazionale ma spiega: “L’articolo è chiaro e io non ho fatto quelle cose”

Il presidente del Città di Varese, Stefano Amirante, è stato inibito per 4 mesi dal Tribunale Federale Nazionale della Figc e la società multata per 600 Euro. Si tratta della seconda inibizione per Amirante, che a dicembre avere ricevuto 70 giorni (leggi qui) per una faccenda legata all’ex allenatore Ezio Rossi, reo di essere andato in panchina senza aver completato il tesseramento.
E in parte anche la seconda inibizione si lega alla prima, perché parte delle motivazioni – che ancora non sono state pubblicate – dovrebbero essere legate alla presenza di Amirante alle partite, compresa una conferenza stampa nel dopo gara della sconfitta contro la Virtus CiseranoBergamo (leggi qui).
«È una contestazione sbagliata – commenta Amirante – perché l’articolo (9 comma 2 del codice di giustizia sportiva, ndr) elenca in modo preciso le cose che un inibito non può fare e io non ho fatto quelle cose. Appena avrò in mano le motivazioni le impugnerò sicuramente, anche perché dal 2014 non è vietato al dirigente inibito avere rapporti con la stampa».
IL TRIBUNALE FEDERALE NAZIONALE SEZIONE DISCIPLINARE
Carlo Sica – Presidente
Valentina Aragona – Componente (Relatore) Amedeo Citarella – Componente Gianfranco Marcello – Componente Roberto Pellegrini – Componente
Paolo Fabricatore – Rappresentante AIAha pronunciato, all’udienza del giorno 25 maggio 2023, sul deferimento proposto dal Procuratore Federale n. 26052/529 pf22- 23/GC/SA/ep del 28 aprile 2023, depositato il 2 maggio 2023, nei confronti del sig. Stefano Amirante e della società SSDARL Città di Varese,
il seguenteDISPOSITIVO P.Q.M.
Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, definitivamente pronunciando, irroga le seguenti sanzioni: – per il sig. Stefano Amirante, mesi 4 (quattro) di inibizione;
– per la società SSDARL Città di Varese, euro 600,00 (seicento/00) di ammenda.
Così deciso nella Camera di consiglio del 25 maggio 2023 tenuta in modalità videoconferenza, come da Decreto del Presidente del Tribunale Federale Nazionale n. 1 del 1° luglio 2022.
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