Dieci neonazisti Do.Ra a processo per manifestazione non autorizzata ad Azzate
I fatti si riferiscono a quanto avvenuto nel maggio del 2021 durante un ritrovo per commemorare i caduti della Repubblica sociale
Ancora guai giudiziari per alcuni degli appartenenti al gruppo neonazista Do.Ra: 10 fra iscritti e simpatizzanti sono finiti davanti al giudice monocratico di Varese accusati di “manifestazione non autorizzata”, vale a dire di quanto previsto dalle disposizioni del testo unico di pubblica sicurezza che contiene precise disposizioni da seguire in caso di raduni pubblici.
Tra gli imputati anche tre componenti della lista “Quelli della Contea” che corrono per il rinnovo del consiglio comunale alle elezioni di Azzate che si terranno il prossimo weekend e dove il grippo ha una sede: si tratta di Paolo Matteo Diaferia, Federico Guerrini e Andrea Tres.
Fra gli imputati anche il capo della Comunità Alessandro Limido e il suo sodale Maurizio Moro, già condannati entrambi anche in Appello per un reato analogo consumatosi a Duno nell’autunno del 2019 quando venne esposto uno striscione e organizzata una manifestazione in onore dei morti della Repubblica sociale italiana.
L’ultimo episodio contestato e finito lunedì dinanzi al giudice per la prima udienza, dove è avvenuta la costituzione delle parti riguarda invece fatti avvenuto il 29 maggio del 2021 ad Azzate, manifestazione che venne pubblicizzata sui canali sociali del movimento senza tuttavia specificarne ora e luogo «per depistare le forze dell’ordine», si legge nel capo d’imputazione, «e senza avvisare il questore di Varese».
Ad altri imputati viene contestato di aver affisso volantini e adesivi relativi alla manifestazione. Dunque a pochi giorni dal raduno neonazista di Arcisate con centinaia di teste rasate provenienti anche da fuori regione, e dopo le polemiche legate all’ultima sortita di piazza che ha visto alcuni appartenenti al gruppo neofascista interrompere la manifestazione per il 25 Aprile propio ad Azzate, la giustizia torna a riaccendere l’attenzione sul gruppo neonazi già al centro di indagini per il reato di tentata riorganizzazione del partito fascista che risalgono al 2017.
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