Diecimila firme per salvare la brughiera di Malpensa. E serve una protezione in più
L'area del Gaggio è minacciata dall'espansione dell'area logistica dell'aeroporto: continua la mobilitazione guidata da associazioni ambientaliste. E anche l'assemblea del Parco del Ticino appoggia la richiesta di istituire un Sito Comunitario
Tra pochi giorni si saprà se 44 ettari di brughiera verranno irrimediabilmente “sacrificati” per far posto all’espansione dell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa. Entro i primi di agosto, invece, si scoprirà se Regione Lombardia deciderà di proporre l’inserimento dell’intera area e della sua preziosa biodiversità nella Rete Natura 2000, portando così all’applicazione delle misure di conservazione previste dalla normativa comunitaria.
Al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed a quello dei Beni Culturali a Roma è infatti in dirittura d’arrivo la procedura di valutazione di impatto ambientale sul progetto “Aeroporto di Milano Malpensa – Masterplan 2035.” Il provvedimento finale – dopo i pareri resi nei mesi scorsi dalla Commissione Tecnica Via e dal Ministero dei beni culturali – è alla firma dei Ministri Gilberto Pichetto Fratin e Gennaro Sangiuliano.
Sull’altro fronte, Regione Lombardia dovrà invece decidere entro i primi giorni di agosto se proporre l’inserimento dell’intera brughiera nella Rete Natura 2000, dopo l’istanza in tal senso presentata lo scorso febbraio dalle maggiori associazioni ambientaliste a livello nazionale e da quelle del territorio.
Regione Lombardia – con una nota a firma del direttore generale del settore ambiente e clima – ha informato i proponenti “che gli uffici competenti hanno avviato la valutazione degli elementi conoscitivi forniti, compresa l’eventuale necessità di ulteriori approfondimenti e monitoraggi, assicurando che l’attenzione alle esigenze di tutela del patrimonio naturalistico dell’area sarà attentamente considerata nell’ambito dei compiti posti in capo alla Regione.” Dal canto suo il Parco del Ticino – con una nota a firma del Direttore – ha riconfermato a Regione Lombardia “che l’area risulta possedere tutte le caratteristiche proprie del sito Natura 2000, la cui istituzione risulta fondamentale al fine di poter avviare interventi di gestione degli habitat e per adempiere agli obblighi previsti dalle Direttive Habitat e Uccelli.”
Della questione si è parlato anche nell’ultima seduta della Comunità del Parco, dove molti sindaci hanno sollecitato l’adozione anche di un pronunciamento politico da parte dell’Assemblea che appoggi la richiesta di istituzione del SIC promossa da associazioni e cittadini, dopo che quella avanzata dal Parco stesso nel 2011 era stata dichiarata decaduta dal TAR per decorso dei termini a provvedere da parte di Regione Lombardia.
«In attesa che i Ministeri e Regione Lombardia rendano note le loro decisioni sulle sorti della brughiera – affermano Barbara Meggetto di Legambiente Lombardia e Claudio Spreafico rappresentante delle associazioni ambientaliste in seno alla Comunità del Parco del Ticino – associazioni e cittadini, con le loro iniziative, continueranno a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica per la salvaguardia di questo bene prezioso».
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La mobilitazione per la petizione è stata sostenuta da una rete che comprende CISO Centro Italiano Studi Ornitologici, Legambiente Lombardia Onlus, Italia Nostra Lombardia, Lipu Lombardia, FAI Fondo per l’Ambiente Italiano, nonché realtà più locali come l’associazione Viva Via Gaggio, Ecositituto della Valle del Ticino, Coordinamento Salviamo il Ticino, Rete Comitati Malpensa.
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