Libri

Dopo il tumore alle ovaie scrive il romanzo “Assente giustificata”

Si firma con lo pseudonimo Martina Zaroli, ma è una varesotta che a 47 anni ha scoperto il carcinoma. Durante i mesi di cura l’idea di raccontare tutto in un romanzo autobiografico, che presenterà sabato 20 maggio all’associazione “Il laboratorio” di Varese

20 Maggio 2023

All’età di 47 anni ha affrontato un carcinoma alle ovaie scoperto dopo una depressione, ha avviato un percorso di cure in ospedale e oggi ha raccontato tutto in un romanzo, scritto con lo pseudonimo Martina Zaroli, dal titolo Assente Giustificata. Si tratta di una donna residente nella provincia di Varese che ha deciso di proseguire con la scrittura il percorso di questa rinascita, dopo tante paure, incertezze, speranze, anche su se stessa. Presenterà il suo libro sabato 20 maggio alle 10,30 presso l’associazione “Il laboratorio” di viale Valganna 16 a Varese. L’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua esperienza.

Come hai scoperto la malattia e come l’hai affrontata?
«Ho scoperto casualmente una grossa cisti all’ovaio (è purtroppo una patologia asintomatica) ma solo in fase di intervento è stata effettuata la diagnosi di carcinoma ad entrambe le ovaie. Io mi ero appena risollevata da un periodo buio, anzi nero come la pece: circa tre anni passati in fase depressiva a causa di gravi difficoltà lavorative dell’azienda tessile rilevata insieme a mio marito quindici anni prima con sacrificio e dedizione. Un periodo devastante, di terribile angoscia e paura costante. Reduce da tutto ciò, la mia reazione è stata spiazzante: mi sono sentita fin da subito pronta, anzi paradossalmente “contenta” di avere un valido motivo per staccarmi da una realtà da cui ero ormai sopraffatta. L’ho vissuta come una tregua dalle pesanti responsabilità di cui mi ero sovraccaricata, tregua che senza una valida giustificazione non mi sarei mai potuta concedere. Da qui il titolo “Assente Giustificata”».

Quando hai capito che la tua storia poteva diventare un romanzo autobiografico?
«L’ho capito nel momento in cui mi sono resa conto che poteva essere d’aiuto ad altre persone il triplice messaggio che vorrei trasmettere: una mente in equilibrio può supportare un corpo malato, viceversa è impossibile; dall’oblio dei pensieri negativi si può uscire, e se ne esce ritemprati; la ricerca della pace interiore è quanto di meglio possiamo trovare nella vita
Ho affrontato i due mesi in ospedale, costellati da complicanze e dolori fisici atroci, con una forza mentale che mai avrei immaginato di avere. L’unica spiegazione che sono riuscita a darmi è quella di aver trasformato una grande sofferenza (la depressione precedente) in una grande opportunità di risveglio spirituale e riscoperta dell’essere. Ognuno ha questa grande risorsa dentro di sé, nessuno escluso».

Hai scelto di firmare il libro con uno pseudonimo, come mai?
«Unicamente per una questione di privacy. Soprattutto relativa alle figure che ruotano intorno alla mia storia assolutamente vera».

La scrittura è stata sempre la tua passione segreta: oggi come la stai vivendo?
«Per me è un sogno che finalmente si è realizzato! Nonostante mi sia messa completamente a nudo, ho sentito un’energia pazzesca durante la stesura del manoscritto che fluiva e scorreva come un fiume in piena a cui sia appena stata aperta la diga. Spero vivamente che venga percepita dal lettore la sincerità con cui è stato scritto, l’autenticità dei sentimenti che ho provato e la generosità nella condivisione di emozioni forti. Il mio migliore auspicio è che possa generare spunti di riflessione, infondere speranza e persino supportare persone di ogni genere gravate da sofferenze per i più svariati motivi in questa epoca secondo me troppo arida di sensibilità d’animo. Quantomeno in apparenza».

Prossimi progetti? O sogni nel cassetto?
«Ovviamente il proseguo di questa storia! Il cambiamento di vita prospettato con convinzione durante la fase di malattia è stato davvero attuato ed ora la mia vita è completamente differente dalla precedente: più piena, più vibrante,
più compassionevole, più…. Lo scoprirete nel mio prossimo romanzo!»

16 Maggio 2023
Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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