Due visite guidate per ammirare i fossili di Besano restaurati grazie alla comunità locale
Il 20 e 21 maggio Archeologistics propone un doppio appuntamento al Museo dei Fossili per un viaggio nel tempo di oltre 240 milioni di anni, quando tra Varese e la Svizzera c’era il mare
Doppia visita guidata per ammirare i tre fossili restaurati grazie anche al contributo di cittadini, commercianti e realtà locali di Besano.
È un viaggio all’indietro nel tempo di 240 milioni di anni quello che Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale, propone per sabato 20 e domenica 21 maggio al Museo dei Fossili di Besano. Una duplice occasione per ammirare importanti testimonianze archeologiche fatte rinascere dalla generosità della comunità locale. I lavori di restauro sono infatti stati sospinti dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, sostenuti dal Comune di Besano e portati a termine grazie al coinvolgimento di chi vive nel piccolo borgo che si trova al confine con la Svizzera, sulle pendici del monte San Giorgio.
Le visite – Archeologistics propone due visite guidate. La prima, sabato 20 maggio alle 14 e vedrà come guida d’eccezione il curatore del Museo dei Fossili di Besano Fabio Bona. La seconda è in programma domenica 21 maggio alle 15: ad accompagnare i visitatori saranno le guide museali di Archeologistics. Le viste hanno un costo di 3 euro a persona, il ricavato di questa due giorni sarà interamente utilizzato per coprire i costi di restauro.
Per iscrizioni e informazioni: bit.ly/fossilidibesano
Il mare di Besano – Nell’area di Besano e del Monte San Giorgio, tra 247 e 237 milioni di anni fa, c’era il mare; un mare caldo, molto simile a quello che oggi è possibile trovare alle isole Bahamas o nel Golfo Persico. In particolare a Besano e nell’area del Monte San Giorgio esisteva un bacino profondo fino ad un centinaio di metri. La quasi totale assenza di circolazione delle acque, soprattutto in prossimità del fondo, rendeva l’ambiente molto calmo, privo di correnti e povero di ossigeno. Gli organismi marini vivevano nelle parti più superficiali del bacino, regolarmente ossigenate. I resti delle piante e degli animali che si depositavano sul fondo non venivano distrutti da altri organismi, essendo il fondale non favorevole alla vita, né venivano disarticolati o dispersi dalle correnti; oltre a questi fattori, il seppellimento rapido degli elementi ha favorito l’eccellente conservazione dei fossili.
I fossili – I fossili restaurati sono tre: riguardano due ittiosauri, cioè rettili marini precedenti ai dinosauri, della specie Mixosaurus cornalianus, e un pesce della specie Colobodus bassani, tutti databili al periodo del Triassico Medio. Si tratta di testimonianze straordinariamente conservate e particolarmente importanti del sito fossilifero del Monte San Giorgio inserito tra i beni UNESCO patrimonio dell’umanità. Con gli ultimi interventi di pulizia e di restauro a causa di alcune fratture e della preparazione eseguita negli anni ’80 del novecento, non più all’altezza degli standard attuali, i reperti sono tornati a nuova vita per restituire a tutti un patrimonio di milioni di anni fa e, allo stesso tempo, di elevare la qualità dell’esposizione.
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