Varese

Il “Nonmuseo” del liceo Frattini di Varese ospita le mostre di Ignazio Campagna, Olinsky e Federica Ferzoco

L’inaugurazione avverrà sabato 20 maggio al Nonmuseo, lo spazio espositivo del liceo dedicato alle mostre temporanee, alla esposizione e valorizzazione delle opere della collezione permanente

20 Maggio 2023

Il liceo Artistico “Angelo Frattini” di Varese, sabato 20 Maggio alle ore 11, inaugura nei suoi spazi espositivi tre mostre personali.

Il Nonmuseo è lo spazio espositivo del liceo dedicato alle mostre temporanee, alla esposizione e valorizzazione delle opere della collezione permanente. Comprende lo spazio espositivo sperimentale “the black hole”, lo “Spazioarte” e “CLIP” e la collezione permanente. Oltre che strumento di didattica e educazione all’arte per la comunità del liceo, si rapporta con il tessuto culturale della città in un costante dialogo, come centro di memoria artistica, generatore di energia e dibattito critico.

The black hole, è uno spazio espositivo – misura metri 6,86 x 1.45 x 1.49 – ricavato dalla fossa di ispezione di una ex officina, coperto da un vetro temperato. È un taglio nel suolo, una fessura dentro cui guardare da un punto di vista diverso. Il punto di vista dell’osservatore è un elemento importante del contesto. Qui lo sguardo sull’opera è inedito, inusuale, è un guardare giù che si confronta con l’idea primordiale della vertigine. L’artista è invitato a progettare un intervento site specifico a rimettere in gioco e reinventare la presentazione di un’opera d’archivio, per una visione zenitale che impone una lettura nuova e inaspettata.

Pensato per ospitare mostre personali temporanee all’interno del nonmuseo, Spazioarte è lo spazio espositivo storico del liceo dedicato alla memoria di Luigi Angelo Rossi, idealmente rappresenta la continuità dell’esperienza espositiva attivata al Liceo Artistico fin dalla sua istituzione quando la sede era ancora quella in centro alla città.

CLIP è una microgalleria di 4×3,5 metri, una vetrina collocata all’ingresso del liceo. È uno spazio minimo e concentrato dedicato a mostre composte di un’opera sola e a progetti particolari site-specific.


Cromie formali – Ignazio Campagna

dal 20 Maggio al 30 Settembre 2023

La scultura di Ignazio Campagna lavora sui fondamentali: scolpire è levare, eliminare delle parti, sottrarre e facendolo, considerare lo spazio mancante come ricettacolo di una forma vuota che pur non essendoci si sente come parte importante, quindi un eliminare che non fa sentire la sua mancanza, perché il pieno e il vuoto sono sempre in efficace dialettica. Dialogano attraverso l’intercessione delle ombre e nella sua opera più recente anche attraverso la presenza della coloritura. Il colore come mediatore, una pittura che a volte sottolinea la dinamica della forma, altre volte ne evidenzia la forza che fa vibrare la forma, a seconda dei toni e dei timbri coloristici utilizzati. Nel levare c’è sempre una sapienza, ed è anche quella della storia della scultura con cui Campagna si relaziona. La scultura come mestiere antico, con le sue specificità e artigianalità che è maestranza del fare.

Olinsky dal 20 Maggio al 30 Settembre 2023

Poco importa se Olinsky esista, quanti anni abbia, dove viva, dove ha vissuto. Quello che a noi interessa è la sua arte. La sua assoluta capacità nell’attualizzare il gesto pittorico, di rinnovarlo in ogni quadro. Quello che rende Olinsky unico è questa sua capacità di rivedere il racconto artistico attraverso una riflessione divertita e divertente del mondo dell’arte.
Lo spazio di CLIP ospita l’opera di Olinsky L’ultimo ponte, un ovale di 160X110 cm, un classico dipinto realizzato ad olio su tela. L’ultimo ponte verso l’ignoto? L’ultimo ponte verso il ritorno a casa? L’ultimo ponte che attraversa il tempo?
L’arte dei maestri, da sempre guardata da Olinsky con ammirazione, inizia a contaminarsi con la presenta di Topolino (il celebre Topolino è il soggetto privilegiato delle sue narrazioni fantastiche e surreali ambientate in paesaggio arcaici o metafisici). Il maestro Olinsky passa dal fumetto all’arte alta con disinvoltura, con il “topastro” come suo Virgilio, un omaggio estremo ad un eroe immaginifico e un gesto d’amore per un plagio
tutto emozionale. Olinsky dipinge storie di topolini indaffarati ambientati in bellissimi e morbidi paesaggi, storie per immagini, rarefatte e semplici, e nello stesso tempo pregnanti e dirette, senza rispettare confini di spazio né di tempo. Lui si trova a suo agio in ogni epoca, in ogni movimento e li attraversa divertito. È il topo ficcanaso, onnipresente, divertente, ironico, simbolico ad essere il protagonista invadente del tempo e dello spazio artistico.

Federica Ferzoco ARTE # ANTIDOTO 20 Maggio – fine Aprile 2024

SCULTURA – Arte e tecnica dello scolpire, cioè di raffigurare il mondo esterno, o meglio di esprimere l’intuizione artistica per mezzo di materiale opportunamente modellato; con valore concreto, l’opera stessa. Nella denominazione di s. si comprende ogni opera plastica (…), sia essa scolpita (…), plasmata in materia cedevole (…), fusa (…) o ottenuta dalla saldatura di pezzi metallici o dall’aggregazione di materiali diversi tridimensionali. (treccani.it/enciclopedia/scultura) Federica Ferzoco presenta un gruppo scultoreo apparentemente immateriale, dove un velo sottile divide lo spazio vuoto in due parti, senza toglierne la visibilità e contemporaneamente facendoci percepire delle presenze. Le figure emergono nelle loro forme umane palesemente riconoscibili, delicate nella loro leggerezza e trasparenza. Una tecnica plastica innovativa riconducibile all’azione di plasmare una garza; quindi non attribuibile alla scultura classicamente scolpita o modellata, ma un calco. Un calco come testimonianza di qualcosa di reale, figure umane od oggetti. Come fotografie tridimensionali dove il filtro è il materiale stesso, che nella sua trasparenza ci fa continuare con l’occhio all’interno del volume e contemporaneamente, con la sua delicatezza ci ricorda l’impossibilità dell’autore di gestirne la durata nel tempo o la precisione delle forme analizzate. Nella superficie del velo si sviluppano figure che abitano lo spazio di the black hole, diventando un tutt’uno con la pienezza di questo luogo. In questa installazione, l’artista ci racconta un intero percorso intimo. “L’arte era un alibi che spostava il punto dell’attenzione da me a lei”.

11 Maggio 2023
Redazione VareseNews
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