Il primo anno da dirigente scolastico all’Einaudi di Varese. Samantha Emanuele: “Mi sono divertita”
Al primo incarico in una scuola considerata difficile, ha trovato un ambiente frizzante pronto a reagire positivamente a tutti gli stimoli
L’entusiasmo “del principiante”, la passione dei veterani. È stato un incontro molto positivo quella tra la neo dirigente Samantha Emanuele e il corpo docenti dell’istituto Einaudi di Varese. Una scuola definita “non facile”, dove si deve, innanzitutto, accendere la scintilla in ragazzi spesso disillusi e scoraggiati. « Mi sono divertita» afferma con il sorriso la preside, fresca di nomina lo scorso anno, arrivata in un istituto che, negli ultimi anni, aveva sofferto più di altri per il Covid, le regole sul distanziamento e le vicende che l’avevano portato a non avere una guida fissa.
« Sono stata accolta dall’ambiente scolastico varesino con calore. L’Ufficio scolastico mi ha sempre ascoltata e il collegio docenti sostenuta. È stato un anno in cui le iniziative si sono moltiplicate: si è fatto fatica a stare dietro a ogni cosa ma, progressivamente, abbiamo visto crescere l’entusiasmo e il coinvolgimento dei ragazzi, che hanno affrontato ogni proposta con partecipazione e impegno».
L’Istituto Einaudi è una scuola professionale e al suo interno ha diversi indirizzi dall’ottico, ai servizi commerciali, dallo spettacolo ai servizi per la sanità e il sociale: « Le materie curricolari ci hanno permesso di costruire percorsi misti, dove le ore di aula si alternavano a esperienze pratiche. I docenti hanno individuato tutti i progetti che meglio potessero arricchire i ragazzi con un approccio pratico e laboratoriale».
Sin dal novembre scorso, sono stati creati progetti di “PCTO” ( l’ex alternanza scuola lavoro) per fornire subito strumenti pratici di apprendimento: « Ho ricevuto complimenti da enti o aziende dove abbiamo inserito i nostri ragazzi – commenta la dirigente – Nel socio sanitario, per esempio, alcuni nostri ragazzi hanno deciso di proseguire l’attività come volontari anche dopo la fine dell’esperienza. Gli ottici hanno avuto una formazione in ospedale e ora sono in partenza per partecipare a una gara dedicata a questo indirizzo. Con gli studenti del percorso spettacolo e comunicazione sono state fatte moltissime iniziative. L’ultima si è conclusa proprio ieri, una mostra di “tableaux vivants” alla Sala Nicolini, abbiamo lavorato alla campagna di comunicazione per la balneabilità del lago con il Comune di Varese, gli studenti hanno avuto un ruolo attivo a Cortisonici. Gli studenti della classe commerciale sono andati in aziende di marketing per costruire campagne di comunicazione o hanno lavorato negli uffici delle Acli».
Tante soddisfazioni ottenute a fronte di grande impegno: « Molti dei nostri ragazzi hanno bisogni educativi speciali. Per loro abbiamo proposto percorsi di inclusione, individuando proposte nuove e coinvolgenti. Il corpo docenti dell’Einaudi è composto da professori motivati, che credono nel valore del loro lavoro. Non basta conoscere la materia, ma è nella relazione che si costruiscono i percorsi. I docenti sono severi ma attenti. La fragilità dei ragazzi va intercettata: per questo motivo io partecipa a tutti i consigli di classe, per capire dove siano le difficoltà, quali ostacoli da superare. Il dialogo è il primo passo e anche in questo caso, devo dire che la rete istituzionale è molto presente: in caso di gravi problemi ho sempre trovato ascolto anche nei servizi sociali del comune. Oggi posso dire che il clima è davvero migliore, è una comunità dove si sta bene, i ragazzi sono rispettosi perchè riconoscono il valore di questo ambiente. E io sono convinta che i risultati raggiunti li abbiamo ottenuti anche perchè abbiamo tenuto aperta la scuola il pomeriggio, tre giorni alla settimana, offrendo aiuto e supporto nelle fragilità con lezioni di recupero. I progressi sono evidenti. Credo che, alla fine di questo anno, avremo poche bocciature».
Per il prossimo anno la dirigente Emanuele vuole introdurre l’apprendistato duale, una formula che permette agli studenti di lavorare e di proseguire nello studio: « Inserirli nelle realtà lavorativa è l’unico modo per superare le difficoltà ma anche le fragilità dei ragazzi che imparano ad aver fiducia in sé stessi, vedendosi all’opera, confrontandosi con chi lavora». È un primo tassello di uno sforzo per contrastare la dispersione scolastica, altro capitolo della progettualità dell’Einaudi che sta per partire con “La grotta di Platone” per aiutare i giovani a non aver paura delle ombre e cercare il loro posto al sole.
L’istituto Einaudi conta oggi 700 iscritti e un corpo docenti di circa 80 professori, di cui molti “precari” ma storici. Per il prossimo anno sono arrivate 150 domande di iscrizione: «L’Ufficio scolastico ha riconosciuto un docente di sostegno in più. Vorrei anche aumentare la formazione nel capo della didattica per i DSA, fondamentale per il loro successo formativo. Questa è una scuola che offre una buona preparazione per entrare subito nel mondo del lavoro ma anche per proseguire gli studi. Con passione ed entusiasmo si può arrivare lontano».
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