Notte di aggressioni e scritte sui muri contro Napoli e i suoi tifosi a Varese, indagini in corso
La polizia indaga su quanto è avvenuto nella tarda serata di giovedì quando un automobilista è stato aggredito. “Possibili daspo in caso di riconoscimento dei responsabili”
Frasi feroci su muri, come i pugni in faccia e le bottigliate che un giovane con in macchina i suoi figli colpevole solo di tifare Napoli ha dovuto subire nella serata di giovedì, un giorno di festa per i tifosi partenopei, trasformatosi nell’occasione per far assistere alla città scene da guerriglia urbana.
GLI SCONTRI
La piazza era controllata dalla polizia che aveva attivato un dispositivo di ordine pubblico in Monte Grappa, per contenere i tifosi varesini legati alle formazioni locali. Da questo ring sarebbe uscito un soggetto, autore dell’assalto alle macchine che stavano festeggiando nell’altra piazza del capoluogo, Repubblica. Non è escluso che il soggetto su cui si sta concentrando l’attenzione della questura sia stato raggiunto anche da altre persone che hanno concorso, secondo la testimonianza lasciataci dall’automobilista ferito, alla sua aggressione.
Una dinamica documentata da Varesenews che ha notato più gruppi dipanarsi dalla piazza Monte Grappa in tre rivoli: uno su piazza Motta dove è stata consumata un’intimidazione a due ragazze e il tentativo di aggressione ad un fotografo. Gli altri due gruppi si sono mossi verso la laterale corso Moro e piazza Repubblica, ed è dunque qui che è avvenuta l’aggressione più grave con almeno tre auto circondate e fermate e gli occupanti minacciati e un conducente e il suo amico picchiati.
La polizia sta indagando su quanto avvenuto e non è escluso, nell’attesa di ricevere le denunce dei diretti interessati, che vengano presi provvedimenti da parte del questore come l’emissione di misure di prevenzione.
“VESUVIO FACCI SOGNARE“
Una doppia vergogna sono le scritte comparse sulla facciata delle elementari di Bizzozero, quartiere-castellanza di Varese che ospita tra l’altro il polo universitario e una forte tradizione di partecipazione popolare: proprio da qui parte la denuncia pubblica, dai residenti che indignati hanno documentato le scritte offensive rivolte ai napoletani.
Doppia vergogna perché i concetti scritti sui muri sono stati vergati proprio su di una scuola elementare, quindi quel “Napoli merda” a caratteri cubitali e dall’inconfondibile stile “littorio“ sono stati letti dai bambini, che probabilmente faticano a leggere i retroscena di una delle pagine più becere della vita cittadina degli ultimi anni.
Ma cosa c’è alla base di queste violenze? Il legame che si è negli anni sedimentato fra diverse tifoserie “alleate“, come quelle di Varese e Inter, notoriamente in violenta contrapposizione contro quella napoletana.
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