Manuel Zanini, il talento del mezzofondo che corre su tempi da record
Varesino, classe 2006, gareggia per l'Atletica Gavirate e ha sfiorato il primato italiano U18 di Yeman Crippa. Pirrella: "Talento cristallino e gran lavoratore: può fare bene anche sulle siepi"

A 16 anni e mezzo, Manuel Zanini è già uno dei mezzofondisti italiani più interessanti a livello giovanile, e in una domenica di maggio nelle Fiandre Orientali ha dimostrato tutto il proprio valore anche in campo internazionale.
Il portacolori dell’Atletica Gavirate, attualmente di categoria Allievi, ha infatti partecipato all’EA Challenger Meeting di Oordegem nella specialità dei 1.500 metri e ha fatto fermare il cronometro su un tempo notevole. Il suo 3’46″15 infatti è il primato personale (ben oltre 2″ in meno del precedente 3’48″23 dello scorso 29 aprile) ma anche un risultato di enorme rilievo. (foto Grana/Fidal)
In campo nazionale infatti, l’unico a fare meglio di Zanini in questa categoria giovanile, è stato nientemeno che Yeman Crippa: il campione europeo in carica dei 10mila metri fermò i cronometri sul 3’45″02″ esattamente dieci anni fa a Donetsk, un record tricolore che è letteralmente tremato sulla pista belga sotto la spinta di Manuel, varesino del quartiere di Avigno.
Zanini d’altra parte non è una sorpresa assoluta a questi livelli: già campione italiano in diverse occasioni, nel 2022 ha vestito la maglia azzurra agli Europei U18 di Gerusalemme (sotto età di due anni) arrivando nono nei 1.500 metri. La sua stagione è iniziata con il primato italiano indoor – sempre sulla stessa distanza – con 3’55″81 sulla pista di Padova.
“UN TALENTO CRISTALLINO” – Quando gli si cita il nome di Zanini, a Carmine Pirrella trema quasi la voce. Il presidente dell’Atletica Gavirate sottolinea come il 16enne varesino sia «un talento cristallino, di quelli che se ne vedono pochi. Manuel poi è un ragazzo fantastico, un gran lavoratore e sta traendo grandi benefici nell’allenarsi a Varese con il gruppo di lavoro di Silvano Danzi».
Zanini infatti viene seguito da vicino dal tecnico valceresino, vero e proprio guru della disciplina, e si prepara insieme agli atleti del College del Mezzofondo dell’Università dell’Insubria tra i quali c’è quel Pietro Arese che ormai rappresenta una delle punte della nazionale azzurra. Ma quale può essere l’orizzonte di una promessa simile? «I 1.500 sono sicuramente una distanza ottimale – prosegue Pirrella – però con Danzi stiamo pensando anche a un suo impiego sulle siepi. Le ha già provate e ha tutte le caratteristiche per fare bene anche in quella specialità: ai campionati italiani di Caorle tra meno di un mese sarà al via anche di quella gara. E crediamo possa fare molto bene»
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