Morì investito a Varese in via Casula, chiesti 3 anni per l’automobilista
L’uomo, 82 anni, stava per raggiungere la stazione. L'accusa sostiene la conosciuta consuetudine di attraversare in quel punto. La difesa chiede l’assoluzione: impossibile accorgersi di quel pedone

Ha avuto 1,6 secondi come tempo di reazione per evitare quel pedone vestito di scuro che stava attraversando in un punto non segnalato da attraversamenti pedonali in un mattino del novembre di 7 anni fa. Uno scontro fatale per il pensionato Erminio Corti, 82 anni, per la cui morte il pubblico ministero nel processo agli sgoccioli dinanzi al giudice monocratico di Varese ha chiesto mercoledì mattina tre anni di reclusione.
La difesa dell’automobilista retta dall’avvocato Gianluca Franchi non ci sta e chiede l’assoluzione, dicendosi sorpresa «per una pena così elevata che non tiene conto di una serie di fattori come la definizione tecnica del punto di attraversamento da parte del nostro perito che ha descritto quel tratto di strada come “pericolosissimo“. Poi l’ottimo stato di manutenzione del veicolo, la bassa velocità che sia il tecnico della difesa sia quello d’ufficio hanno definito in un range fra 35-40 e 48 chilometri orari (quindi velocità congrua con quella imposta dalla legge) e ultimo ma non ultimo la difficile identificazione del punto di attraversamento né del punto di impatto».
Il codice penale per l’omicidio stradale prevede il carcere da 2 a 7 anni ma ammette una diminuzione della pena fino alla metà nei casi in cui “l’evento non sia esclusiva conseguenza dell’azione o dell’omissione del colpevole“: la difesa chiede l’assoluzione, ma fra le righe anche l’applicazione di una sorta di “concorso di colpa“ appunto previsto dalla legge in questi casi che attenuerebbe e non di poco la pena.
Dal punto di vista dell’accusa invece la condanna va data perché quell’attraversamento in via Casula era da ritenersi una sorta di passaggio consuetudinario tanto per i pedoni quanto per gli automobilisti che sapevano di dover prestare particolare attenzione in quel passaggio, sia mantenendo bassa la velocità, sia prestando particolare vigilanza sulla possibile presenza di un pedone sulla sede stradale. Il giudice ha ammesso possibili repliche alla discussione per il 25 settembre, quando verrà pronunciata la sentenza.
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