Per problemi burocratici i lavoratori della Leggiuno spa da tre mesi non ricevono la cassa integrazione
Dopo il fallimento dell'azienda c'è stata una nuova autorizzazione da parte del ministero ed è cambiato il numero di codice del decreto. Alessandra Savoia Femca Cisl dei Laghi: "All'Inps di Varese non riescono a vederlo. Ecco perché la cassa non viene pagata"
![Presidio dei lavoratori della Leggiuno spa in tribunale a Varese](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2023/01/caricamento-temporaneo-per-contributo-1675162652u3zek1emyiwkf8ro-1369198.610x431.jpg)
È una storia infinita quella dei lavoratori della Leggiuno spa. Prima la crisi e l’annuncio della chiusura da parte della proprietà indiana, poi il concordato, con la speranza di una acquisizione di fantomatici investitori che non è mai avvenuta, a seguire la liquidazione e infine, a febbraio di quest’anno, il fallimento.
In questa agonia industriale, durata oltre un anno, i lavoratori rimasti, circa settanta, avevano ottenuto la cassa integrazione straordinaria fino alla fine di agosto 2023. Ma da circa tre mesi, cioè dal giorno della dichiarazione del fallimento dell’azienda tessile, non gli viene più pagata.
«Sono circa 900 euro al mese che mi servono per mandare avanti la famiglia e avendo due figli la situazione inizia a farsi pesante» dice un dipendente della Leggiuno spa.
La ragione del mancato pagamento è dovuta a un problema burocratico. «È una situazione paradossale – spiega Alessandra Savoia della Femca Cisl dei Laghi – perché i soldi ci sono ma essendo fallita l’azienda è servita una nuova autorizzazione ed è cambiato il codice del decreto con cui il ministero a Roma ha disposto il rinnovo della cassa integrazione. In pratica, l’Inps di Varese non riesce a erogarla perché non vedono il nuovo numero di codice».
Molti lavoratori, su consiglio del sindacato di categoria, hanno chiamato direttamente l’Inps per sollecitare il pagamento dell’ammortizzatore sociale, ma fino ad oggi non hanno ottenuto una risposta certa. Laconica e amara la conclusione di Alessandra Savoia: «Nonostante la buona volontà dei dipendenti Inps, che si sono attivati dopo aver ricevuto le telefonate dei lavoratori al numero verde dell’istituto di previdenza, non si è ancora riusciti a sbloccarla. Quanto bisognerà aspettare ancora?».
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