Più soldi in busta paga per i lavoratori delle aree di confine: si progetta il “Premio di frontiera”
Contro la desertificazione dell'economia nelle aree a ridosso della Svizzera la Lega propone sostegni per aumentare gli stipendi ma anche la creazione di una Zes, zona economica speciale

Il nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera approvato ieri alla Camera e ora in attesa dell’ultimo passaggio in Senato, potrebbe portare con sé anche un nuovo strumento di sostegno alle imprese e ai lavoratori dei territori di confine. E’ questa infatti la proposta contenuta in un emendamento presentato dalla Lega alla legge di ratifica degli accordi fra Italia e Svizzera, che prevede la possibilità di concedere sgravi e contributi per alcune categorie lavorative strategiche.
Si tratta di un “premio di frontiera” pensato – si legge nel testo dell’emendamento – “con particolare riguardo al sostegno delle remunerazioni nette dei lavoratori residenti nei territori dei predetti comuni occupati presso aziende ubicate nei medesimi territori mediante assegni integrativi a titolo di premio di frontiera per sostenere la competitività salariale rispetto ai livelli salariali oltre confine e scongiurare i conseguenti rischi di desertificazione produttiva”.
Il provvedimento auspicato dalla Lega potrebbe essere ulteriormente rafforzato dall’istituzione di una Zes, una Zona economica speciale: “Occorre garantire anche all’economia dei territori italiani di confine regole equivalenti, o comunque prossime, a quelle dei territori svizzeri di confine, in modo tale da rendere più omogenea la capacità di competere dei territori confinanti – spiega il deputato della Lega Stefano Candiani – Per questo abbiamo ottenuto dal Governo l’impegno a valutare l’importanza di istituire una zona economica speciale delle aree di confine per le province di Verbano Cusio Ossola, Varese, Como e Sondrio”.
Il premio di frontiera potrebbe essere utilizzato anche per contrastare la “fuga” delle professioni del comparto sanitario oltreconfine, come sottolinea, in polemica con il Partito democratico, il presidente della Commissione Welfare di Regione Lombardia Emanuele Monti: “Mentre il Pd perde tempo attaccando l’assessore alla Sanità lombarda Bertolaso, che ha semplicemente detto che chiederà al Governo incentivi per chi lavora nelle zone di confine, la Lega è attenta e al lavoro per risolvere proprio queste questioni, con misure come l’emendamento che prevede la possibilità di concedere sgravi e contributi per alcune categorie lavorative strategiche, come quelle del comparto sanitario. Grazie a queste risorse si potranno aiutare quelle figure professionali come medici e infermieri che operano sul territorio di confine, trattenendoli nel nostro Paese piuttosto che nella vicina Svizzera. Una notizia positiva sia per i nostri ospedali sia per i pazienti”.
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