Tappa piena di cadute al Giro, alla fine vince l’australiano Groves
Evenepoel va due volte a terra, Cavendish causa una carambola sul traguardo. La spunta lo sprinter della Alpecin davanti a Milan, non cambia la maglia rosa
Ancora Australia al Giro d’Italia: a Salerno vince Kaden Groves, velocista della Alpecin-Deceuninck al termine di una tappa – la quinta – che verrà ricordata soprattutto per le tante cadute.
L’ultima proprio sul traguardo, innescata da uno degli sprinter più esperti del mondo, Mark Cavendish, che ha letteralmente fatto strike danneggiando Fiorelli, abbattendo il povero Vendrame e coinvolgendo nella carambola (dopo l’arrivo) anche Mirko Maestri, ottimo settimo per la Eolo-Kometa. Dietro Groves, nuova bella volata di Jonathan Milan che consolida la maglia ciclamino; terzo l’ex iridato Pedersen, quarto Dainese.
Ma a rimanere vittima di ben due capitomboli è addirittura Remco Evenepoel: il campione del mondo (foto in alto) ed ex maglia rosa è finito a terra nella prima parte della frazione a causa di un cane infilatosi nel plotone e causa della caduta del suo compagno Ballerini e quindi dello stesso belga. Poi Evenepoel è stato coinvolto in un altra scivolata di gruppo (l’asfalto era bagnato da una pioggia insistente) a poco meno di 3 chilometri dal traguardo.
La distanza che “neutralizza” i tempi in questa situazione (quindi in classifica Remco non paga dazio) ma questa è forse l’unica buona notizia per il belga al termine di una giornata da tregenda. A salvarsi è stato Andreas Leknessund, la maglia rosa, rimasto nel secondo troncone dopo il capitombolo ai -2,6 ma capace di recuperare assieme ad altri corridori. In precedenza il gruppo era stato coinvolto in un’altra caduta collettiva che aveva costretto anche corridori del calibro di Roglic (anch’egli a terra) a rincorrere: decisivo per la Jumbo-Visma il lavoro di Affini.
La tappa era vissuta a lungo sull’azione a tre degli italiani Zoccarato (Green Project), Gandin (Corratec) e del francese Champion (Cofidis). Zoccarato è stato l’ultimo ad arrendersi, ripreso a una manciata di chilometri dall’arrivo. Nel gruppo si è mossa bene la Eolo che ha lavorato per portare allo sprint Albanese, rimasto davanti dopo la prima caduta ma poi impossibilitato a partecipare allo sprint, dove come detto ci ha provato Maestri che si è ben comportato in volata.
Giovedì 11 tappa tutta napoletana: il capoluogo partenopeo ospiterà partenza e arrivo ma nel mezzo ci sono 162 chilometri da pedalare. L’impegnativo Valico di Chiunzi (tristemente famoso per il gatto che fece cadere e ritirare Pantani nel 1997) e la successiva salita di Picco Sant’Angelo movimenteranno il percorso: traguardo però ancora adatto a una volata. Ma bisognerà capire come ripartiranno i big e gli sprinter dopo le cadute di Salerno.
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