Un grande abbraccio tra amici, in ricordo di Alberto Minazzi
Oltre cento persone si sono ritrovate sabato pomeriggio a Gurone, per ricordare il presidente di Legambiente recentemente scomparso
Sono arrivati in auto, a piedi e naturalmente in bicicletta. Tante persone di ogni età si sono ritrovate oggi, sabato 6 maggio, a Casamatta, a Gurone, il luogo uscito dalle mani e dal cuore di Alberto Minazzi, il presidente di Legambiente scomparso all’inizio di aprile.
Un pomeriggio per ricordarlo, per abbracciarsi, sorridere e far correre i ricordi. Nel cortile e sotto i portici della cascina ristrutturata, diventata la bella sede di Legambiente, si sono radunate oltre cento persone: amici di lunga data, ma anche tanti, tantissimi giovani. Un vero miracolo quello compiuto da Alberto nei lunghi anni dedicati alla cura dell’ambiente, ma anche a quella dei rapporti umani. E i frutti erano tutti lì questo pomeriggio.
Poco spazio alla malinconia e tanto agli aneddoti, ai momenti più belli e significativi che ognuno serba per sé e che alcuni hanno voluto condividere.
A partire da Luciana Castellina, politica e giornalista, “storica” amica di Alberto che, oggi superati i novant’anni, non ha potuto essere presente, ma che voluto inviare un messaggio registrato; parole che hanno aperto il pomeriggio di commemorazione: «Alberto è stato il mio angelo custode quando ho deciso di candidarmi nel PDUP: una guida serena e sicura. Ricordo con piacere quell’avventura, le risate e le chiacchiere». Poi rivolta a Valentina Minazzi, la figlia di Alberto: «Hai avuto due splendidi genitori. Farò il possibile per tornare a Casamatta a trovarti».
E proprio Valentina ha voluto ricordare papà ma anche la mamma, Rossana, morta nel 2021: «Voglio ringraziare chi mi è stato vicino in questi giorni, alla morte di papà ma anche a quella di mia mamma. Grazie dell’affetto che mi avete portato. Abbiamo voluto incontrarvi qui, nel luogo in cui mio padre aveva messo il cuore, il cervello e le mani».
A Casamatta, tra le stanze ristrutturate dalla fatica e dalla volontà dei tanti volontari, si respira l’atmosfera di un mondo più lento: « Casamatta vuole essere un luogo di riferimento per la città, esempio pratico e reale di economia circolare – dice Christian Aletti – Qui si fa il pane, si costruiscono giocattoli in legno, organizziamo incontri ed eventi in cui cominciamo a parlare ai bambini di rispetto per l’ambiente. Il mio ricordo di Alberto? Quando insieme, soltanto io e lui, andammo a recuperare una barca a Bodio. Facemmo una fatica pazzesca ma fu anche un momento tutto nostro».
Difficile fare l’elenco delle tante persone intervenute; non sono voluti mancare: Chicco e Betty Colombo, Giuseppe Licata, Dino De Simone, Enzo La Forgia e la moglie Angela Todisco, solo per nominarne alcuni. Ma poi c’erano gli amici di una vita, che porteranno avanti il lavoro cominciato da Alberto e il suo progetto “visionario” e pieno d’amore.
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