Varese salvo: pubblicate le motivazioni. La Caratese ha 30 giorni per il ricorso al Coni

La Corte d’Appello Federale ha condiviso il documento che attesta la vittoria a tavolino ai playout per i biancorossi

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Il Città Varese sarà ancora in Serie D. Questa è la sostanza dopo che la Corte Federale d’Appello della Figc si è espressa in merito al ricorso presentato dalla società biancorossa riguardo al caso “porte basse” di Carate Brianza, con la società brianzola che invece esce sconfitta e retrocessa.

La Corte d’Appello della Figc ha pubblicato il documento che spiega le motivazioni del perché ha dovuto dare ragione al Varese (che alleghiamo in fondo all’articolo), e che nel passaggio più importante recita: «Tale intervento (il lavoro di scavo sulla linea di porta, ndr), per le inequivoche risultanze in atti, non può ritenersi idoneo a restituire la regolarità delle porte. L’intervento è infatti consistito nel procurare un dislivello nella (sola) zona della linea di porta che, se ha consentito, nella successiva misurazione su quella specifica zona, di rilevare un’altezza pari a 2,44 metri, non è valso a rendere regolari le porte: l’altezza di 2,44 metri deve infatti intercorrere fra il “bordo inferiore della traversa” e il “suolo” (cfr. Regola 1 del Regolamento del Giuoco del Calcio, punto n. 10), inteso come terreno di gioco, sicché non può rilevare al riguardo un dislivello o avvallamento creato al di sotto del livello del suolo e, per di più, nella sola striscia relativa alla linea delle porte. Anzi, a ben vedere, l’intervento così eseguito ha aggravato la situazione, procurando verosimilmente, nell’area di rigore ed in prossimità delle linee delle porte, un’alterazione  del dislivello sul terreno di gioco che, per poter essere ripristinato nelle condizioni originali, avrebbe dovuto impegnare una fascia di campo molto più lunga ed ampia di quella oggetto dell’intervento medesimo (come si è detto, la sola fascia corrispondente alla linea delle porte)».

Ora la Folgore Caratese – che dopo la sentenza ha scritto un comunicato nel quale annunciava la volontà di fare ulteriore ricorso al terzo e ultimo grado della giustizia sportiva – ha 30 giorni per studiare le motivazioni, decidere se procedere al controricorso e nel caso presentarsi davanti al Collegio di Garanzia del Coni. Il tribunale del Comitato Olimpico però non potrà comunque ribaltare il verdetto della Corte d’Appello, ma al limite decidere se la giustizia sportiva ha agito nella maniera corretta ed, eventualmente, richiedere di ripercorrere l’iter in un modo alternativo. La società brianzola non ha ancora pubblicato altre dichiarazioni ufficiali, ma prima di fare il passo verso il Coni doveva avere in mano le motivazioni. Saranno quindi decisivi i prossimi giorni per capire se il capitolo è già chiuso o se bisognerà attendere un ulteriore passaggio giurisdizionale.

Intanto, la Corte d’Appello Nazionale Federale si è espressa anche sull’altro playout del Girone B di Serie D che ha visto retrocedere il Breno e salvarsi il Seregno. La squadra bresciana aveva presentato ricorso per il tesseramento del difensore Konate – la tesi era di una quarto e quindi irregolare tesseramento -, ma in questo caso la sentenza ha confermato il risultato del campo respingendo il ricorso. Quindi: Seregno salvo, Breno retrocesso. 

LE MOTIVAZIONI DELLA CORTE D’APPELLO NAZIONALE DELLA FIGC

Francesco Mazzoleni
francesco.mazzoleni@varesenews.it
Sport e Malnate, passione e territorio per comunicare e raccontare emozioni
Pubblicato il 24 Maggio 2023
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