Arcieri, Brase, il mercato: i tanti “dossier pesanti” sul tavolo di Luis Scola
"El General" di rientro dal Messico dovrà affrontare una serie di problemi: dal gm italo-americano in partenza per Trieste, al coach ancora in sospeso tra NBA e ritorno a Varese
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In assenza del legittimo proprietario, la scrivania di Luis Scola posizionata nel suo ufficio a Masnago, si è riempita di dossier decisamente importanti. L’amministratore delegato della Pallacanestro Varese sta per tornare operativo in sede dopo aver assistito alle partite del campionato americano under 16 in Messico, rassegna che ha visto in campo (con l’Argentina) il figlio di Scola, Thiago, e il pivot Ivan Prato che è stato già ingaggiato da Varese e che è risultato decisivo nel portare l’albiceleste in semifinale con conseguente qualificazione ai prossimi Mondiali U17.
Il “caso” più clamoroso di cui Scola dovrà occuparsi non è ancora divenuto ufficiale e non lo sarà per un po’ di tempo ma è stato anticipato lunedì dalla Prealpina e ha trovato numerosi riscontri nelle ore successive. Ovvero l’addio del general manager Michael Arcieri diretto a Trieste dove c’è una proprietà americana e dove non si sarebbero perse del tutto le speranze di un ripescaggio in Serie A legato a eventuali rinunce altrui (ma bisognerà capire quali squadre saranno promosse dalla A2) dopo la fresca retrocessione sul campo.
IL MANCATO RINNOVO – Arcieri, a Varese dal gennaio 2022, ha un contratto con Varese che scade venerdì 30 giugno per il quale era in corso una trattativa per il rinnovo. A Trieste dovrebbe avere un più ampio raggio d’azione, un accordo triennale e uno stipendio importante: a quanto pare la società giuliana aveva già sondato altri profili offrendo cifre sostanziose. E forse lo stesso manager italo-americano si era mosso da tempo per un’eventuale uscita dalla Openjobmetis in caso di mancata conferma: una voce che risale a oltre un mese fa cui nessuno aveva dato peso, vuoi per l’epilogo della stagione (salvezza di Varese, bagno di folla, promesse di legami più lunghi) vuoi per mancanza di riscontri effettivi.
Dall’entourage biancorosso filtra una certa sorpresa per la scelta di Arcieri, e forse l’anticipazione giornalistica ha “bruciato” una notizia che i diretti interessati avrebbero gestito diversamente. Quel che pare logico è che Scola abbia comunque in mano un piano B, anche perché – comunque – un nuovo accordo con Arcieri non era stato definito e la scadenza non è poi così lontana. Sembra dunque possibile che “El General” possa tornare a guardare al mercato americano per il nuovo G.M. gestendo in prima persona l’interregno con il supporto delle altre figure già presenti in società a partire da Matteo Jemoli, vice di Arcieri e comunque più attivo sul mercato italiano.
La mancanza dell’ormai ex dirigente si potrà ripercuotere soprattutto sulle trattative con gli agenti dei giocatori stranieri e di Matt Brase ma – a naso – è una situazione comunque gestibile nel breve periodo anche perché l’uomo al centro della trattativa di rinnovo più importante, Markel Brown, non proviene dal taccuino di Arcieri ma dall’ambiente di Houston-Rio Grande Valley (e quindi da Brase e Scola). Quello che pare da escludere, in tutto ciò, è che Arcieri avesse qualche responsabilità sul “caso-Tepic” e sulla conseguente penalizzazione.
BRASE, ANCORA QUINDICI GIORNI – La situazione dell’allenatore di Tucson è il secondo dossier decisivo cui Scola deve mettere mano. Le possibilità che Brase trovi una panchina in NBA (da primo assistente) si sono molto ridotte dopo le recenti scelte di Philadelphia, dove al comando c’è Nick Nurse; molti staff sono infatti quasi completi. Tra chi ha ancora posizioni aperte ci sono gli Atlanta Hawks (l’head coach è Quin Snyder, già vice di Messina al CSKA) ma al momento le quotazioni di un Brase-Bis a Masnago sono alte e anche dall’entourage dell’allenatore non si registrano particolari scossoni. C’è un però: la data limite entro la quale sarà sciolta ogni riserva è quella del 30 giugno, e quindi ci sarà da attendere ancora un po’ di tempo.
La conferma o meno dell’head coach si riflette poi sulla composizione dello staff tecnico che andrà per lo meno ritoccato visto l’addio di Paolo Galbiati, ingaggiato da Trento come capo-allenatore. Difficile tracciare un identikit unico: in caso di conferma di Brase (che ora ha un anno di esperienza in LBA) si potrebbe puntare su un giovane emergente, se invece il titolare della panchina dovesse cambiare (nel caso è altamente probabile il ricorso al mercato internazionale) Varese andrebbe verso un vice più esperto.
PRATO, LA NOTA LIETA – Come sempre, in questa fase dell’anno, c’è poi da costruire la squadra ma di questo abbiamo già fatto cenno nei paragrafi precedenti. Chiudiamo quindi con una nota lieta legata al già citato Ivan Prato. Il giovanissimo argentino, classe 2007 e alto 2,08, ha chiuso i Panamericani U16 con cifre di tutto rispetto: 13,2 punti di media (11° assoluto), 10,3 rimbalzi (4° di tutto il torneo), il 54,7% da 2 punti (meno bene i liberi – 50% – e il tiro da 3 – 23,5%). Clamorosa la sua prestazione contro la Repubblica Dominicana nei quarti di finale: 28 punti e 25 rimbalzi nel match decisivo per la qualificazione ai prossimi mondiali U17. Nel mezzo di giorni non del tutto sereni, in casa Varese si può anche sorridere.
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